Gabriele Cerulli deve essere reintegrato nel suo posto di lavoro. Lo ha stabilito il giudice del lavoro del Tribunale di Vasto, Caterina Salusti, dirimendo la vertenza legale tra il lavoratore della Rsa San Vitale di San Salvo e la Edos, società toscana proprietaria della struttura sanitaria per anziani.
La vicenda legale inizia 11 mesi fa, quando la Edos, subentrando al gruppo Sangro gestioni, avviò la procedura di licenziamento collettivo di 13 dipendenti del settore amministrativo, 2 dei quali a San Salvo. Tra questi, c’era anche Cerulli che, tramite l’avvocato Carmine Di Risio, ha impugnato il licenziamento.
Dinanzi al magistrato, la parte ricorrente ha sottolineato come Cerulli fosse “inquadrato al livello Vs del contratto Uneba e quindi un semplice operatore, non un amministrativo”.
Il giudice Salusti ha accolto il ricorso di Cerulli, che quindi “torna nel suo posto di lavoro ripristinando a tutti gli effetti di legge ogni diritto maturato sino al momento dell’interruzione del rapporto”. La sentenza “condanna l’azienda al pagamento di tutte le spettanze verso il lavoratore e le spese legali”.
“Fondamentale, nella difesa dell’avvocato Di Risio – commenta Cerulli – è stato il riferimento all’istituto della invalidità civile e l’iscrizione alle categorie protette, circostanze che, nella procedura adottata dalla Edos, sono state totalmente tenute fuori da ogni considerazione, contrariamente a quanto previsto dalla legge in materia”.