“Il Forum Acqua è costretto a commentare l’ennesima cattiva notizia sullo stato disastrato dei fiumi abruzzesi, ridotti ormai a fogne. Nel Trigno, in diversi tratti, secondo quanto riportato dall’ordinanza sindacale del Comune di Celenza sul Trigno, l’Arta ha riscontrato nuovamente una diffusa presenza di salmonella, un pericoloso patogeno“. A lanciare l’allarme è Augusto De Sanctis, del Forum Abruzzese dei movimenti per l’acqua.
Si legge nell’ordinanza: “L’Arta di Chieti, sede sub-provinciale di San Salvo, con nota numero 1852/13, completata con note n. 380 e 381/2014, ha trasmesso i risultati analitici delle acque del fiume Trigno eseguite nell’ambito del Piano di monitoraggio dello stato delle acque superficiali nelle stazioni di campionamento poste nel territorio del comune di Tufillo ed in quello di San Salvo, evidenziando la presenza di inquinamento da salmonelle nelle suddette acque;
Nel corso di questo mese l’Arta di Pescara ha trasmesso i risultati analitici effettuate nel periodo settembre-dicembre 2013 dal personale del dipartimento della Asl 02 dai quali esami, eseguiti su campioni prelevati nelle quattro stazioni previste, è stata rilevata la presenza di salmonelle in oltre il 50% dei campioni (9/16) e precisamente: Schiavi d’Abruzzo 2/4, San Giovanni Lipioni 2/4, Tufillo 4/4 e Lentella 1/4”.
“Incredibilmente, gli esami a cui il provvedimento emesso in questi giorni fa riferimento risalirebbero al periodo settembre-dicembre 2013. Oltre a Celenza, diversi altri comuni hanno emesso ordinanze urgenti per vietare l’uso dell’acqua del fiume”, fa notare l’organizzazione ambientalista.
Dichiara Augusto De Sanctis, del Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua: “E’ un fatto gravissimo, perchè la presenza della salmonella appare cronica in questo fiume, visto che era stata ritrovata anche nel 2012. Allora, inspiegabilmente, non vi fu alcun provvedimento d’urgenza da parte delle amministrazioni pubbliche a tutela della salute dei cittadini. Ora, dopo le nostre reiterate denunce su quei fatti, i sindaci hanno almeno emesso delle ordinanze restrittive rispetto all’uso dell’acqua per l’irrigazione e per gli altri usi. Lo stato di degrado in cui sono precipitati i fiumi abruzzesi a causa di decenni di mala gestio di depuratori, scarichi e captazioni sta avendo ripercussioni sulla nostra economia, da quella turistica a quella agricola. Attendiamo da oltre un anno il riscontro da parte della Magistratura sulle denunce, ivi compresa quella relativa all’uso delle acque del fiume per la potabilizzazione senza la preventiva classificazione prevista dalle norme nazionali. Inoltre anche questa volta appare evidente come le informazioni sulla presenza del patogeno siano state diffuse con enorme ritardo rispetto ai prelievi. Infine evidenziamo che lo spostamento verso monte del punto di captazione per la potabilizzazione, avvenuto con l’ennesima procedura di emergenza da parte della Regione Abruzzo, doveva essere accompagnato da una serie di comunicazioni al pubblico su quanto stava avvenendo, come prescrive un articolo della legge regionale. Si va da manifesti da affiggere nei comuni interessati alla pubblicazione dei referti relativi ai campionamenti. Ci chiediamo cosa è stato fatto sia sugli aspetti di trasparenza sia per quanto riguarda il risanamento del fiume, perchè di certo non si può giocare sui diritti dei cittadini”.