L’ex arbitro Angelo Giancola, dopo una lunga carriera che lo ha portato a debuttare in Serie A, ha smesso di dirigere le partite al termine della scorsa stagione. Oggi fa parte del settore tecnico dell’Aia nazionale e durante l’anno ha seguito 4 fischietti regionali in un progetto sui giovani che gli è stato affidato dall’associazione italiana arbitri. Tra loro, oltre al vastese Giorgio D’Agnillo, ci sono D’Amore di Sulmona, Salone di Avezzano e Varanese di Chieti che a 18 anni ha debuttato in Eccellenza, all’ultima giornata, in Vastese-Montorio. Un giovane che in una sola stagione è passato dalla Prima Categoria all’Eccellenza.
Giancola conosce bene anche i ragazzi della sua sezione, quella di Vasto, con i quali si allena. A lui abbiamo chiesto un giudizio sulla stagione trascorsa a livello arbitrale e sul suo futuro senza fischietto.
Che stagione è stata quella degli arbitri vastesi?
Positiva, perché per il terzo anno consecutivo ci sarà un arbitro locale che passerà a livello nazionale, molto probabilmente alla Cai, che sarebbe l’Eccellenza fuori regione, dove quest’anno abbiamo avuto Gionatan Civico, e quasi sicuramente ci sarà anche un assistente che andrà in Serie D.
I giovani come sono andati?
Come sezione ci sono state delle conferme e delle sorprese da parte dei più giovani. Ragazzi dai 16 ai 18 anni che al primo anno di passaggio dalla sezione alla regione hanno ben figurato. Questo perché tutti si sono applicati molto per tutta la stagione, sia a livello tecnico, seguendo puntualmente le riunioni sezionali settimanali, ma soprattutto hanno capito quanto sia importante la preparazione atletica.
Un gruppo sempre molto numeroso ad ogni allenamento.
Il polo sezionale si allena a Vasto Marina martedì e giovedì, ogni volta non erano mai meno di 30. Questo è un segnale forte dell’impegno che ci mettono e della voglia di migliorarsi che hanno tutti. Comportarsi in questo modo permette di crescere dal punto di vista fisico, ma anche da quello comportamentale perché è venuto fuori lo spirito di appartenenza in maniera spiccata. Questo ha confermato che si tratta di un gruppo valido di bravi elementi.
C’è qualcuno che si è distinto?
Se iniziamo a fare i nomi rischio di dimenticare qualcuno, di sicuro un plauso va alle due ragazze, Giovanna Ucci e Benedetta Bologna che in questa stagione sono passate dal settore giovanile alla Terza Categoria, facendo anche il debutto in Prima. Inoltre hanno arbitrato la semifinale play-off di Terza e la finale. Si spera che questo sia da monito per una carriera brillante, per invogliare non solo i ragazzi, ma anche le ragazze a prendere parte al corso da arbitro dell’Aia di Vasto che inizierà a settembre.
E tra i ragazzi?
Gionatan Civico dopo un inizio difficile, durante il quale ha pagato l’impatto con l’Eccellenza fuori regione, si è ben adeguato a quelle che sono le esigenze richieste dall’arbitraggio nazionale. Era alle prima armi nella categorie, ha concluso in crescendo, penso non dovrebbe avere problemi a passare nella Can D. Giuseppe De Filippis, assistente nella Can C, ha disputato una stagione normale, con alti e bassi, spero che il finale di campionato gli permetta di giocarsi ancora le sue carte il prossimo anno. Giorgio D’Agnillo l’ho seguito da vicino per via del progetto, è un arbitro promettente, è in fase di crescita, ha ampi margini di miglioramento, è molto bravo tecnicamente, ma deve migliorare dal punto di vista caratteriale. Spero che la stagione vissuta quest’anno contribuisca a fargli capire l’importanza dell’equilibrio da parte del direttore di gara. Un altro plauso va a Mattia Di Marco, un ragazzo che si è sempre allenato con tanta voglia e impegno che voleva arbitrare una partita di Seconda Categoria. Ha dimostrato che, seppur non essendo eccelsi dal punto di vista tecnico, vengono riconosciute la voglia, la passione e il senso di appartenenza. Non tutti sognano il professionismo, c’è anche chi ha altri obiettivi. Complimenti anche ai ragazzi dell’ots, organo tecnico sezionale, al primo e al secondo anno hanno impressionato tutta la dirigenza sezionale, tanto è vero che per molti di loro si sono già aperte le porte della regione. Bravo pure Luciano Spadaccini, che al suo primo anno da osservatore arbitrale nella Can D a livello nazionale ha ben figurato.
Merito anche di chi non scende in campo ma prepara questi ragazzi.
Questo percorso, anche abbastanza accelerato per alcuni, si specchia nelle qualità tecniche del presidente dell’Aia di Vasto Nicola Molino e nella passione e nella voglia di sacrificarsi per i giovani di Mario D’Adamo. Senza tralasciare Mario Bucci, designatore dei giovani, unico nel farsi trovare sempre pronto nelle designazioni, categorie difficili da gestire per i vari rifiuti e problemi vari.
Come è stata la tua prima stagione dopo tanti anni fuori dal campo?
Mi aspettavo di essere dismesso, anche questo fa parte del mondo arbitrale, ci stava. Mi sono calato nel ruolo di osservatore, che non è facile. Il presidente nazionale dell’Aia Marcello Nicchi ha insistito parecchio perché accettassi e mi ha aiutato. Io avevo già in mente di prendermi almeno 6 mesi di pausa. All’inizio non è stato semplice ma poi ci ho messo poco ad abituarmi. Ho avuto la fortuna di confrontarmi con il mio ex collega Giannoccaro, designatore Cai, mi ha dato una mano anche lui a capire questo ruolo.
E se uno dei tuoi ragazzi è passato dalla Prima Categoria all’Eccellenza vuol dire che hai lavorato bene.
Il merito è tutto suo, a me ha fatto molto piacere aiutarlo a crescere, ha capito tutto ciò che gli ho spiegato, mettendo in pratica tutti i miei consigli. Ha seguito lo stesso percorso che ho seguito io, gli auguro che sia di buon auspicio per una grande carriera. I ragazzi devono capire che se hanno le qualità le possibilità per crescere, migliorare e andare avanti queste escono fuori, nulla è precluso. A livello nazionale la fascia di età anno per anno si abbassa drasticamente, questo è uno dei motivi per cui io ho finito prima, ma abbassandosi l’età loro si devono calare nel ruolo.
Cosa ti manca di più dell’arbitare?
Il clima, quelle sensazioni che avverti prima della partita, in alcuni casi per giorni. Non mi mancano per niente quei lunghi ritiri settimanali a Coverciano che per cinque anni mi hanno costretto a stare lontano dalla mia famiglia.
Quali sono gli aspetti negativi e positivi riscontrati sui campi?
L’ignoranza e la superficialità di alcuni dirigenti nello scaricare le colpe di una prestazione negativa sull’arbitro, a volte sfiorando il limite della civiltà. Uno positivo è il pubblico, ho notato come le categorie minori siano tornate ad essere seguite, c’è ancora tanta passione, questo è un bene per tutto il movimento. Speriamo che la stessa passione possa tornare anche a Vasto, anche se non è mai scomparsa, ma che si possa rivedere sugli spalti dell’Aragona con una grande squadra in campo.
A proposito di squadre vastesi, che opinione hai?
Ho seguito sia Vastese che Vasto Marina quando possibile. Da tifoso del calcio della mia città mi manca il biancorosso protagonista delle scene, spero che si torni presto ad alti livelli. Sono felice perché nella nostra città c’è una squadra, la juniores del vasto Marina, che è tra le prime 8 squadre d’Italia a livello nazionale per il terzo anno consecutivo. Mi è dispiaciuto per la retrocessione del Real Tigre.
Quali sono i tuoi impegni futuri? Eravamo rimasti a qualche contatto con Sky.
Sono stato a Milano i primi di novembre, ci sono delle proposte interessanti, potrei diventare un telecronista, sarebbe il primo caso in Italia di un ex arbitro che ricopre quel ruolo. Ho fatto delle simulazioni di telecronaca, sono rimasti colpiti, ma perché ho da sempre questa passione, mi viene naturale. Sarei dovuto rimanere 10 mesi a Milano per un corso accelerato per imparare il mestiere. Purtroppo non me la sono sentita per impegni con il lavoro a Vasto e soprattutto perché mia moglie Roberta è incinta e a fine giugno o al massimo ai primi di luglio diventerò papà di Elena Sofia. Questa possibilità con Sky però potrebbe concretizzarsi in futuro.
E quelle voci che giravano su contatti con delle squadre di calcio?
Mi hanno contattato due società professionistiche e due dilettantistiche per ricoprire incarichi al loro interno, tipo team manager, un ruolo per il quale ho seguito a Coverciano un corso di 6 mesi e il 28 giugno dovrò sostenere l’esame finale. Dopo il 30 giugno potrò dirvi qualcosa in più su quello che sarà il mio futuro.