Aveva reso impossibile la vita al suo coinquilino con sms, telefonate, fino ad appostarsi fuori dai locali da lui frequentati tanto da averlo costretto a cambiare numero di telefono e stile di vita. Per questo ieri, una donna A.Z., 28 anni, residente nel Vastese, è stata raggiunta da una misura cautelare eseguita dal personale di Vasto, coordinato dal vice questore Cesare Ciammaichella. I due, per motivi di studio e di lavoro, si erano trovai a condividere un appartamento in un centro dell’Abruzzo, insieme ad altre persone. “Dopo pochi mesi di convivenza – riferisce Ciammaichella-, la ragazza si era invaghita dell’uomo e aveva cercato in tutti i modi di conquistarlo. Tra i due era capitato un avvicinamento, ma lui le aveva spiegato chiaramente di non essere interessato ad una relazione sentimentale e che l’episodio avvenuto tra loro era stato del tutto occasionale.
La donna – prosegue il dirigente del Commissariato- però non si era data per vinta e con tutte le sue forze aveva cercato di intrufolarsi nella vita del giovane: entrava nella stanza ove lui dormiva, si poneva vicino il suo letto in piedi a guardarlo, oppure gli si avvinghiava nonostante lui le mostrasse tutto il suo fastidio. Quando lui era assente dall’abitazione per lavoro, riempiva la sua stanza con foto e bigliettini, noncurante degli altri abitanti della casa“.
Più di una volta l’uomo aveva preferito rimanere a dormire in casa di amici, con la stalker che lo tempestava messaggi e chiamate. A quel punto la vittima aveva bloccato il numero di telefono e si era rivolto alla Polizia. Il Questore aveva emesso nei confronti della donna un provvedimento di ammonimento che però non era servito a fermarla. “Lo pedinava, lo attendeva fuori dai locali dove l’uomo lavorava e appena lo vedeva gli si avvinghiava, nonostante la vittima facesse di tutto per allontanarla – spiega Ciammaichella-. La vita del giovane era diventata un incubo”.
La 28enne era passata poi agli appostamenti, passando ore all’esterno dei locali frequentati dall’uomo per poi avvicinarlo una volta che questi era uscito e, addirittura, in diverse occasioni lo ha rincorso. “La situazione – commenta il dirigente del Commissariato- aveva pesantemente condizionato lo stile di vita del giovane che, oltre ad aver abbandonato la casa ove abitava, era arrivato a spostarsi continuamente pur di non essere rintracciato. La donna era disposta a tutto, telefonava continuamente anche agli amici di lui per informarsi dove fosse per poterlo incontrare. Neanche la madre del giovane, attraverso colloqui telefonici, l’aveva convinta a rinunciare.
Rilevata la gravità della situazione, che ormai limitava la libertà personale della vittima, il Giudice ha ritenuto necessaria l’applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla parte offesa. La donna, identificata per A.Z. di anni 28, deve mantenere una distanza di almeno 500 metri dalla vittima, con il divieto di comunicare con quest’ultima con qualsiasi mezzo”.