Ha avuto una svolta questa mattina all’alba l’inchiesta condotta dalla Procura di Vasto a San Salvo ed eseguita dalla Guardia di Finanza denominata “Multopoli”. Sono quattro le persone finite ai domiciliari, si tratta di appartenenti alla polizia municipale. Inoltre ci sono diversi indagati a piede libero. Nei mesi scorsi in più occasioni le fiamme gialle erano stati negli uffici della Polizia Municipale di San Salvo, acquisendo decine di faldoni di documenti.
La nota della Procura. In data odierna personale della Sezione di Polizia Giudiziaria – Aliquota Carabinieri della Procura della Repubblica di Vasto e del Comando Compagnia della Guardia di Finanza di Vasto hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti del Magg. Del Sindaco Benedetto, ex Comandante della Polizia Municipale di San Salvo, del Mar. A. Felice Carmela Alba e degli Agenti Di Fabio Dino e Monaco Angela in servizio presso il Corpo della Polizia Municipale di San Salvo.
L’inchiesta è stata coordinata dai Sostituti Procuratori Dott. David Mancini e Dott.ssa Enrica Medori della Procura della Repubblica di L’Aquila che hanno chiesto ed ottenuto dal gip Dott. Giuseppe Romano Gargarella l’ordinanza di custodia cautelare in seguito alla complessa attività d’indagine curata dalla Sezione di Polizia Giudiziaria – Aliquota Carabinieri della Procura della Repubblica di Vasto e dal Comando Compagnia della Guardia di Finanza di Vasto.
Dalle indagini è emersa l’esistenza di un vincolo associativo tra gli agenti indagati, i quali sono accusati di molteplici reati tra cui: associazione a delinquere, peculato, falso, abuso d’ufficio, accesso abusivo al sistema informatizzato del Pubblico Registro Automobilistico, nonché reati di minaccia a pubblico ufficiale e di violenza a terzi soggetti a conoscenza dei fatti, al fine d’impedire l’accertamento dei delitti da loro commessi e l’esistenza del connubio criminale in essere tra loro.
In particolare gli agenti avrebbero omesso la riscossione in tutto o in parte di somme dovute all’Ente per sanzioni amministrative al Codice della Strada; avrebbero formato atti falsi per far risultare pagati alcuni verbali mediante versamento di somme su c/c risultati successivamente inesistenti, e talvolta, avrebbero modificato l’importo della sanzione prevista dalla normativa per appropriarsi del surplus ovvero per fare sconti indebiti o omesso di spedire alcuni verbali permettendo così al contravventore di esimersi dal pagamento della sanzione amministrativa, con conseguente danno per le casse comunali.