Ancora una volta dei malviventi hanno approfittato della semplicità e della buonafede di una persona anziana per derubarla. L’ennesimo episodio si è verificato venerdì scorso, nel condominio della cooperativa San Giovanni Bosco, nel centro città. Nel mirino della banda è finita la signora Rosa, avvincinata con modi affabili da un giovane davanti al cancello di via Giusti alle 4 del pomeriggio circa. Il giovane l’ha chiamata per nome dicendo che lo mandava il figlio per fare alcuni controlli. “Lì per lì – racconta la donna, scossa per l’accaduto -non ho avuto la prontezza di chiamare subito mio figlio al telefono per una conferma, mi sono fidata e ho fatto malissimo”.
L’uomo l’ha seguita per le scale fino al piano dove si trova l’appartamento lasciando socchiuso il portonde del palazzo e la porta di casa. Una volta all’interno dell’appartamento si sono seduti in camera da pranzo e il malvivente, sempre con modi cortesi, ha chiesto alla donna alcune informazioni generiche, trattenendosi per cinque minuti al massimo. “Poi lo sconosciuto se n’è andato, affabile come si era presentato”, riferisce la donna.
Solo più tardi, andando in camera da letto, l’amara scoperta. La donna si è subito accorta che c’erano dei fazzoletti fuori posto. Subito è andata a controllare nel cassetto del comodino da cui, però, erano spariti i 500 euro della pensione. “Solo a quel punto ho ricollegato il fatto alla strana visita, ma era già tardi. Con quel signore ne era entrato un altro, evidentemente, che ha avuto il tempo di rovistare e trovare il denaro mentre l’altro m’intratteneva”. Presenterà denuncia alle forze dell’ordine, sperando che le sue informazioni possano essere utili a risalire all’autore del furto.
Polizia e carabinieri da tempo mettono in guardia gli anziani da questi malfattori, che spesso si presentano mostrando buona conoscenza del nucleo familiari. Ma, come troppo spesso accade, i figli citati per nome sono solo un pretesto per compiere furti.