Il 21, 22 e 23 maggio si terrà a Chieti presso l’Università degli Studi “G. d’Annunzio” – Polo didattico di lettere, il corso “Amministrazione di Sostegno a dieci anni dalla legge istitutiva”, promosso,per il secondo anno dalla Cattedra di Organizzazione dei Servizi Sociali del Corso di Studi in Servizio sociale, Prof.Gabriele Di Francesco, e dal Dipartimento di Salute Mentale della ASL2 Lanciano Vasto Chieti, dr.ssa Maurizia Iezzi.
Il corso intende promuovere la figura dell’AdS approfondendo con esperti sia in aula che in videoconferenza aspetti cruciali come quelli giuridici,relazionali,il consenso informato,il progetto di vita della persona fragile,il sistema integrato degli interventi. Il corso è rivolto a studenti delle lauree triennali, magistrali e dei dottorati di ricerca, agli assistenti sociali professionali agli operatori sanitari e a quanti sono interessati ad approfondire il tema della protezione giuridica.
La legge 6/2004 ha riformato il Codice Civile e introdotto un nuovo capitolo dal titolo “Delle nuove misure di protezione giuridica delle persone prive in tutto o in parte di autonomie”.
Questa legge ha istituito la nuova misura di tutela dell’Amministrazione di Sostegno e la nuova figura giuridica dell’Amministratore di Sostegno, ed ha aperto scenari e implicazioni nuove per famiglia, istituzioni, servizi sociali e sanitari, società civile ed organizzazioni di terzo settore. Essa non costituisce soltanto un patrimonio di carattere giuridico, ma sollecita nuovi livelli di responsabilità, detta compiti e doveri per i responsabili dei servizi socio-sanitari, prospetta una nuova organizzazione di servizi dedicati, sollecita l’interazione tra istituzioni locali e Tribunali, sollecita pressantemente la sussidiarietà tra istituzioni e terzo settore.
La legge 6/2004 presenta intrinseci valori di rispetto della persona e manterrà il suo profondo significato solo se inserita funzionalmente e armonicamente nel progetto di vita delle persone fragili. La sua applicazione dovrà avvenire nel rispetto della finalità dettata dal suo articolo primo: “tutelare, con la minore limitazione possibile della capacità di agire, le persone prive in tutto o in parte di autonomia nell’espletamento delle funzioni della vita quotidiana, mediante interventi di sostegno temporaneo o permanente” , l’Amministratore di Sostegno dovrà agire con fedeltà e diligenza ,con la “diligenza del buon padre di famiglia (c.c. 382)” e nel rispetto del primo comma dell’art. 410 c.c.: “Nello svolgimento dei suoi compiti l’amministratore di sostegno deve tener conto dei bisogni e delle aspirazioni del beneficiario”.L’entrata in vigore della Legge sull’Amministrazione di Sostegno obbliga i Servizi sociali ancor più a un ruolo specifico e rilevante nell’ambito della tutela delle persone fragili .
I responsabili dei servizi sociali, che per ragione del loro ufficio sono venuti a conoscenza di fatti tali da ritenere utile l’apertura del procedimento di amministrazione di sostegno, sono tenuti a proporre direttamente ricorso al Giudice tutelare o in alternativa ad informare il Pubblico Ministero della situazione acquisita. I servizi sociali si pongono quindi in stretta interconnessione con l’ufficio del Giudice Tutelare,non solo per avviare il ricorso ,ma anche anche attraverso l’erogazione di consulenze tecniche e la redazione di relazioni o informative, espresse nell’interesse dell’assistito ed emesse a seguito di segnalati abusi o negligenze dell’amministratore di sostegno.
È stato richiesto l’accredito per il rilascio di n° 6 crediti formativi agli Assistenti Sociali