Valerio Cinquina detto il mago, classe 1986, attaccante autore di 9 reti nel Real Porta Palazzo che domenica sarà impegnato sul campo del Rocca San Giovanni nella semifinale play-off di Terza Categoria. Per lui un passato con le maglie di Pro Vasto, Vasto Marina, Torino Di Sangro, Scerni, Casalbordino, Castelmauro e Incoronata.
I gialloneri di mister Budano, allenatore-giocatore subentrato a stagione in corso a Pomilio, si sono piazzati al quinto posto e affronteranno la seconda in classifica. In virtù del peggior piazzamento nella stagione regolare i vastesi per passare il turno devono vincere, il pareggio non basta. Chi si qualifica sfida in finale la vincente di Carunchio-Virtus Tufillo.
Come è andata questa stagione?
Ho giocato poco a causa degli infortuni, c’è tanto rammarico per il tempo che sono stato fuori, circa 4 mesi, penso che se fossi stato di più in campo avremmo potuto ottenere qualcosa in più.
Te lo aspettavi al primo anno di questa nuova società di centrare i play-off?
Sinceramente no, poi con l’arrivo di mister Budano e i nuovi compagni tesserati a campionato in corso ho iniziato a crederci, il potenziale della squadra è aumentato.
Qual è stato il momento più bello?
Senza dubbio il 3-3 in casa contro la Casalese, il gol di Gulmi che pesa ancora tanto e poi quando ho fatto il capitano, è un orgoglio unico sentirsi apprezzato e stimato da tutti. Qui sto benissimo.
Qual è la vostra forza, il fattore che vi ha portato a disputare questo campionato centrando la qualificazione?
La semplicità, la gioia di stare tutti insieme, lottare, cercare di essere alla pari con squadre più forti di noi anche come budget. Qui non ci aiuta nessuno a livello economico ma si fa calcio vero, quello puro, è tutta passione e divertimento.
Che rapporto hai con mister, compagni e dirigenti?
Il mister lo stimo molto e penso sia reciproco. Lo vedo come Antonio Conte, vuole sempre migliorare, ti tiene sempre sul pezzo. Questo è stimolante per un tipo come me, sono particolare lo ammetto, ma se preso in modo giusto do tanto. Il presidente Zillotti lo adoro è come un fratello e se rimangono loro io rimango qui a vita. I miei compagni sono la mia famiglia, ragazzi giovani ma già maturi per la loro età. Alcune volte peccano di inesperienza e cattiveria calcistica, ma sono eccezionali. Ho un rapporto particolare di amicizia con papi Teti, Memmo, Di Biase, Pelliccia e Stivaletta.
Cosa ti ha fatto accettare la Terza Categoria pur essendo un giocatore di categoria superiore?
Ti ringrazio per il complimento, ma realmente non credo di essere un giocatore di categoria superiore, sono un ragazzo che ha avuto la fortuna di aver giocato con dei professionisti e da loro ho imparato qualcosina e ne ho fatto tesoro. Ho il rimpianto di non avere avuto la fortuna di essere stato seguito, di non avere avuto le conoscenze per sfondare. La mia è stata una decisione di cuore per Teti e Zillotti, sono uno che quando dà una parola la mantiene, è quella. Sono stato educato che la parola e il rispetto valgono di più di qualche soldino. Poi quest’anno mi devo sposare, potevo scegliere altre squadre che mi davano anche qualcosa per questo motivo, ma il Real Porta Palazzo è il Real Porta Palazzo e da quello che mi racconta sempre il presidente degli anni che furono ho scelto bene, spero di continuare fino a quando le gambe e il cuore avranno forza.
Ma c’è una persona che ti aiuta sempre, più dei compagni.
Devo dire grazie alla mia futura moglie Angelica, un grazie può sembrare poco e banale, ma se sono diventato bravo e continuo a giocare è anche grazie a lei che dopo ogni infortunio e sempre lì a dirmi: ‘sei Valerio Cinquina il mio campione alzati e combatti’. La amo tanto.
Che partita sarà quella di domenica? La Virtus Rocca San Giovanni che avversario è?
Forse da una parte è meglio andare lì, tutti pensavano che avremmo affrontato il Carunchio e che era alla nostra portata. Andiamo in un campaccio, loro sono stati costruiti per salire e ammazzare il campionato, già fare i play off per loro è un fallimento. Noi non abbiamo niente da perdere, troveremo un paese intero contro, un clima caldo, ma queste cose mi elettrizzano, si gioca a pallone anche per provare certe emozioni. Una cosa è certa, dobbiamo crederci, in campo è sempre tutto possibile.
Se vinci che fai?
Non succede ma se succede, non mi far finire. Intanto farò di tutto per esserci, poi eventualmente mi faccio un tatuaggio per tutta la squadra e un bagno nella fontana in piazza.