Simone Priolo, classe 1985, da due anni è il bomber dell’Incoronata Calcio Vasto, per lui 10 le reti in campionato. Domenica sul neutro di Gissi l’attaccante sarà impegnato nella finale contro il Gs Montalfano, in palio c’è la promozione in Prima Categoria. I vastesi però devono vincere per forza in virtù della migliore classifica dei rivali al termine della stagione regolare, in caso di pareggio saranno gli altri a festeggiare.
Prima di arrivare all’Incoronata Priolo ha fatto parte del settore giovanile della Pro Vasto, qui ha raccolto le prime soddisfazioni e con la juniores nazionale ed alcuni innesti iniziò il campionato di Serie D, quando prima della trasferta contro i sardi del Calangianus ci fu il ripescaggio dei biancorossi in serie C a campionato in corso.
Per te non fu l’ideale, tanti giovani dovettero andare via.
Chiuso dai molti professionisti accettai la proposta del patron Argirò a Mafalda dove c’era una fitta colonia vastese in Ecellenza molisana. Qui mi fu affidato il ruolo di esterno di centrocampo, un anno più tardi tornai a Vasto ma nel Ruggero Da Fraine in Prima Categoria, fu una stagione negativa. In seguito grazie al procuratore Cicchitti tornai in Molise, in Eccellenza, nel San Giacomo vicino Termoli. Sfiorammo i play off ai danni del Trivento. Per giocare lì rifiutai squadre come San Salvo e Vasto Marina. C’erano tanti ragazzi di 18-19 anni, affrontavamo squadroni come Campobasso, Petacciato, Agnonese, Montenero, Termoli, Triveneto. Alcuni compagni sono andati a Chieti, Termoli, uno anche al Lumezzane. Adesso invece il livello dell’Eccellenza molisana è molto basso.
Un infortunio ti ha tenuto a lungo lontano dal calcio.
Dopo un anno fermo accettai il Calcio Vasto, allenatore Vecchiotti, Carlo Triglione tra i compagni di squadra, ma non ero convinto della scelta, quindi senza mai giocare scelsi il Gissi, piazza della quale ho dei buonissimi ricordi e dove si giocherà domenica la finale, spero che mi porti fortuna. Un anno dopo sono rientrato a Vasto nell’Adriatica, in quella squadra c’erano vari compagni dell’Incoronata di oggi, il tridente era composto da me, Antonio Liberatore, detto la tigre e Andrea Auriemma.
Poi fu la volta del Real Tigre che hai contributo a portare in alto.
Era una squadra formata da un gruppo di amici ma vincente, durante questa esperienza ho giocato nello United Cupello per poco, dopo breve tempo sono rientrato a casa Tigre per vincere la Seconda Categoria in rimonta con un grande girone di ritorno e poi l’anno scorso a dicembre ho lasciato il gruppo. La stagione era iniziata bene, ma un infortunio prima e poi con l’arrivo di bomber Sputore avevo bisogno di più spazio e ho scelto di andare in prestito. C’erano Incoronata e Montalfano che mi volevano, ho scelto i biancorossi e quest’anno ho firmato definitivamente grazie anche a mister Mucci.
Come è andata questa stagione?
Ho segnato dieci gol, non sono molti, ma solo ora sto giocando con più continuità, conto domenica di fare un gol che ne vale altri dieci. La nostra stagione é andata bene per certi versi visto che l’obiettivo era il piazzamento nella griglia play-off.
Te lo spettavi?
A dire il vero mi aspettavo la vittoria finale visto che conosco molto bene i nostri giocatori, con diversi di loro ho anche già vinto questo campionato due anni fa. Non ci siamo andati molto lontano considerato che fino al secondo tempo dell’ultima partita era ancora possibile.
Potevate fare di più?
Sicuramente considerate le 8 vittorie nelle ultime nove partite, ma purtroppo la sconfitta di Paglieta ci ha portato a meno dieci dalla vetta e al primo tempo vincevamo due a zero penso che in caso di vittoria il campionato sarebbe finito in un altro modo, ma non ho nessun rammarico perchè tutto è ancora possibile.
Qual è stato il momento più bello?
Me ne vengono in mente due: il gol a Fossacesia nel momento peggiore nostro ed il gol liberatorio di Auriemma su un mio assist dopo un pressing asfissiante. Mi sono emozionato perché ci ha regalato la qualificazione ai play-off.
Qual è la vostra forza, il fattore che vi ha portato a fare questo campionato?
Sicuramente il gruppo compatto dentro e fuori dal campo, ci conosciamo tutti da tempo, ma anche quella che definisco “la forza operaia” della squadra, che ha portato al gol diversi giocatori. All’andata le nostre partite erano noiose invece da Paglieta in poi siamo diventati anche belli da vedere.
Come ti sei trovato con il mister, i compagni e i dirigenti?
Francesco Mucci é una persona splendida, prima di tutto dal punto di vista umano, infatti mi é stato vicino anche nei miei problemi extra calcistici e lo ringrazio per questo, inoltre é umile ed ha tanto ancora da dare al calcio, i suoi allenamenti sono meticolosi e a volte vado in difficoltà, ma la sua forza sta nell’aver saputo mantenere un gruppo di pazzi come noi quindi mi auguro che riusciremo a regalargli questa gioia. I miei compagni sono dei ragazzi simpaticissimi e anche molto forti, il problema é che alcuni sono inconsapevoli della loro forza. Spero che riusciremmo a fare quest’ultimo sforzo nel migliore dei modi. Ringrazio i dirigenti Campitelli, Scopa, Giacomucci, Patriarca, Pollutri e Vitelli che sono dei ragazzi fantastici, così come Saverio e Galante. Tutti hanno il calcio nel dna e ci seguono sempre, soffrono insieme a noi, sono davvero delle persone squisite che meritano questo sogno. Spero che tutti insieme potremmo levarci una bella soddisfazione per poi iniziare la festa e da vastese spero che almeno una squadra di Vasto possa vincere il campionato.
Che partita sarà quella di domenica?
La partita di domenica per me sarà particolare perché mi sembrerà di giocare in casa. Sarà sicuramente una partita maschia visto che ci giocheremo il campionato in 90 minuti, ma sono certo che non rinunceremo al bel gioco. Noi veniamo da partite più impegnative a mio modo di vedere, infatti abbiamo eliminato il Fresa che non perdeva da un girone intero ed aveva la migliore condizione atletica del girone. Questo potrebbe essere un vantaggio per noi, mentre loro possono contare su due risultati.
Che avversario è il Gs Montalfano?
E’ una squadra attrezzata per vincere il campionato e ha dei giocatori di esperienza che hanno militato in categorie superiori, quindi non subiranno la tensione della partita. Noi dovremmo essere bravi a non farci prendere dall’ansia di dover segnare per forza, sono tranquillo e fiducioso per domenica spero che vinca la squadra più forte.
Se vinci che fai?
Avendo avuto degli allenatori scaramantici lo sono diventato anche io, quindi preferisco aspettare il fischio finale.