Per evitare l’approvazione di progetti rischiosi per l’ecosistema abruzzese, è necessario “rivedere la formazione del Comitato Via”, l’organo collegiale regionale che si occupa della valutazione d’impatto ambientale, necessaria ad autorizzare nuovi insediamenti industriali ed estrattivi.
Nei giorni in cui tornano a divampare le polemiche sulle possibili nuove piattaforme petrolifere al largo della costa vastese e, più in generale, nel mare abruzzese, Alessandro Cianci, candidato di Sinistra ecologia e libertà alla carica di consigliere regionale, rivolge questa proposta nell’incontro con le associazioni del territorio.
Vista la complessità dei progetti da vagliare e i rischi per l’ambiente e per la salute della popolazione, il Comitato Via della Regione Abruzzo non può essere composto da “tuttologi” costretti a “decidere in poco tempo su progetti industriali diversi” ed è dunque necessaria “una riorganizzazione” con membri che abbiano competenze specifiche sulle proposte presentare dalle aziende.
Le associazioni – Insieme all’assessore comunale Anna Suriani e al consigliere comunale Mauro Del Piano, Cianci ha incontrato i rappresentanti di diversi sodalizi, affermando che bisogna “mettere mano alle leggi di finanziamento delle associazioni” a partire dalla normativa voluta dall’ex assessore regionale De Fanis con la logica del “finanzio chi voglio – sottolinea Cianci – con le conseguenze che conosciamo, fino ai risvolti penali”. Invece, le leggi regionali sull’associazionismo devono “premiare la progettualità” e promuovere la “democrazia partecipata” perché “solo con lo scambio e il networking si riesce a raggiungere qualche risultato concreto”.
Anna Suriani critica il governo regionale di centrodestra: “La gestione Chiodi è stata campanilistica e a poco sono servite le timide lamentele dei rappresentanti vastesi del centrodestra”, visto che “le risorse sono state concentrate solo in determinati ambiti”. In campo ambientale, “la vicenda Ombrina mare è un sintomo dell’atteggiamento del governo regionale: significa non comprendere la vocazione dei territori, non credere nel Parco della Costa teatina”. Quindi rivendica il valore della trasparenza: a Vasto “sono otto anni che amministriamo e non siamo stati sfiorati nemmeno da un’ombra, nemmeno da una macchia. In particolare, il nostro partito è fatto di gente che ci mette passione e che ci rimette tempo e soldi”.