Sabato scorso l’ormai “tradizionale” presidio dei lavoratori ex Golden Lady di Gissi ha visto la presenza dei candidati alla carica di presidente della Regione Abruzzo. Erano stati i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil a inviare nei giorni precedenti l’invito Chiodi, D’Alfonso, Marcozzi e Acerbo, affinchè la loro presenza tra i lavoratori divenisse un momento per cercare strade efficaci ad un percorso di riconversione, dopo che la prima è miseramente fallita, che stenta a decollare. Non c’era Gianni Chiodi, che il giorno prima aveva colloquiato con un gruppo di lavoratori dopo il suo incontro elettorale a San Salvo. Il governatore aveva spiegato agli ex Golden che in questo periodo il poco preavviso avuto non gli permetteva di essere presenti. I lavoratori hanno colto l’occasione per chiedergli come mai non fosse mai stato presente in Val Sinello durante i mesi di presidio. “Il fatto che non sia venuto a Gissi non significa che non mi sia interessato. Anzi, credo che in queste situazioni sia più importante essere presente a Roma, al tavolo ministeriale, piuttosto che venire a fare presenza davanti alla fabbrica”. Dal governatore uscente l’impegno nel continuare a seguire la vicenda per poterla risolvere nel miglior modo possibile. A rappresentare il M5S c’era il candidato consigliere Pietro Smargiassi che ha spiegato come Sara Marcozzi avesse un impegno nello stesso orario a Miglianico, fissato prima che arrivasse la convocazione dei sindacati, cosa che le ha impedito di raggiungere in tempo utile la Val Sinello.
Ad introdurre l’incontro di sabato mattina sono stati i segretari dei sincati, che hanno ricostruito le tappe della triste vicenda ex Golden Lady. Poi la parola è passata ai due candidati presenti sul piazzale, accompagnati da diversi candidati consiglieri.
Il primo a parlare è stato Luciano D’Alfonso, il cui arrivo in contrada Terzi era stato preceduto dal camion con le gigantografie elettorali. D’Alfonso ha spiegato come “sia necessario mettere in campo un menù per attrarre investimenti. Ci vogliono la disponibilità effettiva dei siti e la loro flessibilità, una rete di collegamenti, viaria e ferroviaria, efficiente, e la banda larga. E poi occorre che la pubblica amministrazione sia capace di procedure sartoriali per rispondere alle esigenze degli imprenditori. Dobbiamo fare in modo che in Abruzzo riprenda una stagione di investimenti”.
Dopo di lui è intervenuto Maurizio Acerbo. “Lo ripetiamo da sempre: chi ha preso del denaro pubblico se va via lo deve restituire – ha detto riferendosi alla Golden Lady”. Rivolgendosi ai lavoratori ha detto: “Siete l’emblema di quello che sta accadendo in Abruzzo e in tutta Italia. ma dobbiamo evitare che il territorio sia luogo di scorrerie dei privati. E anche le banche sono uno scandalo. Se le piccole imprese artigiane vi si presentano vengono trattate come se fossero dei rapinatori”. Per lui è necessario innanzitutto “introdurre il reddito minimo garantito per chi non ha più copertura degli ammortizzatori sociali”. E poi una proposta: “Invece di dare risorse pubbliche a chi non ha reali intenzioni sul territorio si possono dare direttamente ai lavoratori organizzati in cooperative”.