Ore 13 – Costituito il nuovo collegio, composto dal presidente, Italo Radoccia, e dai giudici a latere Michelina Iannetta e Caterina Salusti. L’udienza è stata aggiornata al 7 ottobre.
La vigilia – Ricomincia daccapo il maxi processo scaturito dall’inchiesta Autovelox selvaggio, condotta dalla Procura di Vasto e dai carabinieri della Compagnia di Atessa riguardo all’utilizzo delle apparecchiature sulla Trignina, la strada statale 650 che collega Abruzzo, Molise e Campania. Quindici gli imputati, 272 le parti civili (gli automobilisti che si ritengono ingiustamente multati e che intendono chiedere il risarcimento danni), mentre in totale i testimoni sono 400.
Cambia il collegio giudicante e, dunque, si ricomincia daccapo. Dinanzi al Tribunale collegiale, presieduto da Italo Radoccia, nuovo presidente, compariranno stamani “tutti i testi della Procura e i consulenti che dovranno relazionare sul tipo di autovelox usato per il controllo elettronico della velocità”, spiega Pierpaolo Andreoni, uno degli avvocati difensori.
Gli imputati – Quindici le persone a giudizio: Maurizio Antonini, 43 anni, ex sindaco di Fresagrandinaria, Giovanni Di Stefano, 51, sindaco di Fresagrandinaria, il figlio Nicola, 36, Carlo Moro, 50, sindaco di Lentella, Leandro Di Lallo, 53, ex sindaco di Lentella, Giuseppe Besca, 48, Antonio Marchesani, 54, comandante della polizia municipale di Cupello, gli agenti municipali Giuseppe Cavallone, 54, di Fresagrandinaria, Domenico Profeta, 53, di Cupello, Gianfranco Caravaggio, 44, di Lentella, Giosuè Forgione, 59, di Cupello, Michele Di Dia, 55, di Trivento, Giovanni Giammichele, 38 anni, ex sindaco di Dogliola, e i tecnici Nicolino Di Giuseppe e Pierluca Di Giuseppe.
Le accuse – Gli imputati devono rispondere a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato, peculato, abuso in atti d’ufficio e violazione dell’articolo 97 della Costituzione, che stabilisce il principio di imparzialità della pubblica amministrazione.