“Esprimo solidarietà ai lavoratori del Cotir. Penso si debba discernere tra enti utili e inutili. Il Cotir può avere un ruolo importante perché si occupa di ricerca, fondamentale per dare innovazione e competitività al sistema abruzzese”. Parlando di taglio della spesa pubblica regionale, Gabriele Marchese si schiera per mantenere in vita il Cotir, consorzio per le tecniche irrigue, l’ente regionale che ha sede a Vasto e si occupa di ricerca nel settore agricolo. Senza stipendio ormai da mesi, i dipendenti protestano da settimane. Si sono anche issati sul tetto della struttura di contrada Zimarino.
Marchese ha parlato della vicenda Cotir nella conferenza stampa in cui ha presentato la sua candidatura in Abruzzo civico, lista che sostiene Luciano D’Alfonso alle elezioni regionali del 25 maggio.
Con Marchese c’era Giulio Borrelli: l’ex direttore del Tg1 è il leader di Abruzzo civico.
La candidatura di Marchese – “Sono l’esempio vivente di come si possa andare al mulino senza sporcarsi le mani di farina. Sono sempre stato coerente”. Così Marchese rivendica i suoi nove anni da sindaco di San Salvo e la precendente esperienza da assessore provinciale.
“Il Vastese soprattutto, ma anche il Sangro, sono rimasti abbandonati. Bisogna eliminare i privilegi della cosiddetta casta, sfoltendo una serie di enti che sono stati più utili alla politica clientelare di questo o quel personaggio, che all’Abruzzo. Serve un nuovo Piano sanitario regionale. Abbiamo ancora un sistema di trasporti arcaico, che va modernizzato, eliminando sprechi e privilegi” e promuovendo lo sviluppo del porto di Punta Penna, mentre “bisogna riconvertire l’autoporto di San Salvo, che può diventare un centro assistenza e rimessa per grandi mezzi di trasporto attraverso l’ingresso dei privati nella gestione della struttura. E poi ci sono le strade disastrate del Vastese. Addirittura la Trignina, in cui orma ci sono i dissuasori di velocità naturali, fatti dalle buche e dalle irregolarità dell’asfalto”.
“Abbiamo presentato le liste elettorali in tutte e quattro le province abruzzesi, con 1800 firme per provincia”, annuncia Borrelli, secondo cui “vanno tagliati i costi della politica, a partire dal Consiglio regionale, attraverso l’abolizione di dei rimborsi ai gruppi consiliari e rivedendo il numero dei consiglieri e delle aziende partecipate, che servono solo a mantenere consigli d’amministrazione politici. In questo modo, si può produrre un grosso risparmio finalizzato a ridurre le tasse a aiutare i giovani, incrementando il fondo di garanzia per l’occupazione giovanile. I nostri sono candidati che non vivono di politica. Quella che abbiamo presentato in provincia di Chieti è una delle liste più competitive. La parte meridionale dell’Abruzzo è stata lasciata indietro. Provate a tracciare una linea che congiunge Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto e avrete le dimensioni del territorio abbandonato dal governo regionale”.