Si è partecipato con grande entusiasmo è si applaudito a quello che lo stesso Maestro Alessandro Bronzo ha definito essere all’interno del carcere “un’ondata di vita”. Ha destato, infatti, commozione ed ammirazione l’esibizione dei “Warm Up” all’interno della Casa di Lavoro con annessa Sezione Casa Circondariale di Vasto. Una presenza che ha suggellato un valore primario: quello della solidarietà. Il Maestro Alessandro Bronzo, con la sua musica, e con la sua capacità di intrattenimento, ha offerto uno spazio di libertà, fonte di creatività stimolatrice, capace di risvegliare interessi e volontà necrotizzate, prima da un disordinato stile di vita, poi dallo stigma della “galera”.
Non riesce dunque difficile esprimere un sentito e sincero ringraziamento a coloro i quali hanno contribuito a rendere quella del 24 aprile, all’interno dell’Istituto di Pena, una giornata, in positivo, diversa da quelli scanditi dalla quotidianità. L’offerta ha rappresentato una ulteriore risorsa sotto il profilo educativo trattamentale e va ad aggiungersi all’opera di integrazione, che l’Amministrazione locale, se pur tra le tante difficoltà, anche di tipo strutturale, si sforza quotidianamente di colmare.
L’evento di giovedì ha rappresentato pure una fondamentale risorsa sotto il profilo dell’etica civile. Un vero bene di aiuto e di sostegno al disagio. Ma la natura nobile sta nella solidarietà spontanea, amicale, familiare dei “Warm Up”. Tale offerta origina comportamenti virtuosi e modelli degni di essere imitati. L’opera di volontariato oltre che giovare a chi la riceve, aiuta a fronteggiare situazioni difficili, traumi di diversa natura, aiuta ad uscire da condizione di isolamento.
L’opportunità che il maestro Bronzo, per la seconda volta, ha voluto donare, arricchisce perché moralmente appagante, perché ha integrato il tempo di detenzione, favorendo, nel contempo, la coesione sociale. Costituisce, poi, ragione di orgoglio e di conforto, la facilità della “corale vastese”, di interagire con il pubblico presente. Contribuire a ridurre il disagio è un segnale tanto più importante quando più si ha la capacità di riconoscere e dare valore alla dignità umana, in qualsiasi contesto quando e dove si trovi a vivere.
Dignità intesa come uno degli aspetti più radicalmente misteriosi ed ineffabili abitanti la complessità della vita, a partire da una delle realtà sociali in cui è più difficile ritrovarla: il carcere. Un contenitore di valori di capitale umano quello dei “Warm Up” soprattutto in virtù del messaggio che ha trasmesso.
“La solidarietà non è un accessorio della nostra convivenza, ma ne è linfa vitale e costituisce un elemento distintivo della qualità e del nostro vivere sociale”. L’augurio, il migliore che si possa fare, e che si abbia ancora la volontà di proporre a chi è stato escluso dalla società un opportunità di riflessione ed integrazione. Nulla di eroico se non dare un senso ed un valore positivo alla pena, in armonia anche con quanto recita l’art. 27 della costituzione, costruendo percorsi di confronto e progetti concreti finalizzati al miglioramento delle condizioni di vita quotidiana ed alla prospettiva di uscita e ritorno alla collettività.
Questo è l’orientamento anche della stessa Amministrazione Penitenziaria, del Dirigente della struttura dott. Massimo Di Rienzo e dei suoi più stretti collaboratori. Rendere la vita detentiva meno rigida e affittiva ed utile per rinverdire la speranza verso un mondo nuovo e migliore. Grazie, dunque, per questa ulteriore indelebile esperienza.
Lucio Di Blasio
Funzionario Giuridico Pedagogico