Prosegue a Vasto la guerra dei manifesti politici. Se il sindaco, Luciano Lapenna, ordina un secondo round di affissioni con la scritta “Dimezzato il numero dei dirigenti:-35% di spese”, Davide D’Alessandro, consigliere comunale d’opposizione, annuncia per la prossima settimana un contromanifesto con il disegno di Pinocchio e la dicitura: “Lapenna dice le bugie”.
“Non potevo che rispondere con questo manifesto (che sarà, come sempre pagato da me e affisso dopo Pasqua per le vie della città) all’ultimo targato Lapenna (affisso oggi in città e pagato, come sempre, da tutti i cittadini vastesi)”, commenta D’Alessandro, secondo cui “il sindaco ha detto bugie nel primo manifesto, quello dedicato ai 10 milioni di opere pubbliche, opere sognate e viste soltanto da lui, come ho ampiamente dimostrato, senza essere smentito, insieme al collega Del Prete.
Lapenna dice bugie anche nel secondo manifesto, poiché se la matematica non è un’opinione, come ha fatto a dimezzare i dirigenti riducendo le spese del 35%? Non avrebbe dovuto ridurle del 50%? Ma ciò che è più grave in questa operazione bugia (altro che operazione verità), resta l’assordante silenzio sugli assegni ad personam e sugli stipendi di alcune figure, cresciuti in modo inspiegabilmente esponenziale – afferma D’Alessandro – mentre la stragrande maggioranza dei dipendenti comunali viene tenuta a basso regime. Dulcis in fundo, Lapenna si produce nel solito, stancante ritornello, sul disfattismo e sullo sfascismo politico. Proprio lui che, dal 29 marzo scorso, ha disfatto e sfasciato l’ennesima Giunta senza alcun fondato motivo.
Lapenna, nel terzo manifesto, chieda scusa a tutti i cittadini vastesi per i soldi che ha sperperato e che continua a sperperare e tolga la firma Spindoctoring. È l’ennesimo, per quanto ridicolo, conflitto”.