“Dopo sedici mesi di lavoro senza stipendio, le lavoratrici ed i lavoratori del Cotir di Vasto sono dovuti salire sul tetto del centro di ricerca per farsi ascoltare“. Sono Maurizio Acerbo, consigliere regionale, e Carmine Tomeo, responsabile regionale lavoro del Prc, a commentare la vicenda Cotir, che ieri ha raggiunto un alto livello di esasperazione con i lavoratori saliti sul tetto dell’edificio per alzare il livello della protesta. “L’effetto della loro azione, però, non è andato molto oltre il proclama elettorale di una giunta di centrodestra che da molto tempo ha perso ogni credibilità. Non che possa parlar tanto il centrosinistra che è corresponsabile della drammatica situazione finanziaria che ha vissuto la Regione in questi anni, determinata dagli scandali bipartisan della sanità e dai tagli votati a Roma dai governi degli ultimi 5 anni”.
Nel tardo pomeriggio di ieri l’assessore Febbo ha annunciato lo sblocco dei 660mila euro destinati a Cotir, Crab e Crivea, metà andrà al centro di Vasto. “Se questa cifra sarà utilizzata per gli stipendi dei ricercatori, questi vedranno saldati solo due o tre mensilità sulle sedici che devono percepire dalla regione Abruzzo. L’aspetto peggiore di tutta questa vicenda è l’incapacità della regione Abruzzo di valorizzare un ente di ricerca come il Cotir che vanta personale e strutture di prim’ordine, capaci di produrre importanti pubblicazioni scientifiche di primaria importanza per un settore economico fondamentale per l’Abruzzo, qual è l’agricoltura.
La coppia Chiodi-Febbo non ha lavorato al rilancio della ricerca. Come giustamente ricordano le lavoratrici ed i lavoratori del Cotir, la prima cosa da fare era prevedere una voce di bilancio di previsione per il Cotir ma non c’e stata nemmeno questa volontà da parte della maggioranza. Sfortunata la Regione dove bisogna salire sui tetti per ricevere uno stipendio dopo quasi due anni”.
Commenta la vicenda anche il consigliere comunale sansalvese Gabriele Marchese. “La vicenda del Centro Ricerche Cotir con l’epilogo dei 30 lavoratori esasperati saliti sul tetto è solo l’ultimo biglietto da visita della inefficienza e della incapacità progettuale ed amministrativa di Chiodi e della sua giunta. Il lavoro e la dignità dei lavoratori sono valori essenziali, la ricerca in un settore strategico come quello agricolo è un elemento irrinunciabile.
Vanno salvaguardate le competenze e le professionalità, rimarcando gli ottimi risultati del COTIR in tutti questi anni. L’assessore Febbo cerca di fare lo scarica barile, come se il suo ruolo nella faccenda fosse marginale. Abbiamo bisogno di una classe dirigente capace e affidabile, che coniuga governo e innovazione, ormai sono insopportabili le mezze promesse e le mezze verità di chi invece di risolvere i problemi continua a scansarli”.