“I nuovi schiavi” è il tema della Carovana Antimafie 2014 che ieri mattina ha fatto tappa al Liceo Pantini-Pudente di Vasto. Nell’auditorium del Liceo Artistico è stata la dirigente Letizia Daniele ad aprire la giornata rivolgendosi ai suoi studenti. “Non è possibile che al giorno d’oggi ci sia sfruttamento. A voi giovani rivolgo l’invito ad avere un anelito costante alla libertà di pensiero, a non farvi strumentalizzare da nessuno. La mente e il sapere sono immensi e nessuno può dirci la verità è questa”. È stato il coordinatore nazionale Alessandro Cobianchi a ripercorrere i 20 anni di Carovana. “Nasce tutto da anni difficili, segnati dalle stragi di Capaci, di via D’Amelio. E poi dalle stragi del ’93. Ci siamo resi conto che la mafia non era solo in Sicilia. L’Arci Sicilia, insieme a Rita Borsellino, ha deciso di intraprendere questo viaggio per dimostrare che non si voleva vivere nella paura. La prima tappa fu proprio a Capaci, dove torneremo dopo 20 anni”.
Da 4 anni il percorso della Carovana tocca anche Paesi stranieri. “Non andiamo lì a raccontare la mafia italiana, altrimenti rischieremmo di diventare folkloristici. Il motivo del viaggio, sia nelle nostre regioni che all’estero, è quello di aprire una discussione, capire cosa accade nei luoghi dove siamo”. Da Cobianchi anche un monito ai ragazzi: “Non vi fidate di quelli che vanno in giro a fare il teatro dell’antimafia”. Il tema scelto per quest’anno deriva dalla consapevolezza che “le mafie vivono sulla pelle degli esseri umani, perchè il loro primo obiettivo è il denaro. Noi siamo in viaggio per dire che conta prima la persona, poi il denaro”. A compiere il viaggio sono due giovani di Foggia, Sasi Spinelli e Giuseppe De Pellegrino. La loro è una testimonianza di giovani che hanno deciso di impegnarsi in azioni concrete di lotta alle mafie. “Cerchiamo di arrivare e raccogliere gli input che ci dà un territorio – ha spiegato De Pellegrino -. Il mio consiglio è quello di partecipare il più possibile alle attività che si svolgono nella vostra terra, a fare rete, ad impegnarvi in azioni concrete”. L’Abruzzo è una terra che “molto spesso è ancora vista come un’isola felice – ha detto Spinelli – ma non è così. È una regione che si affaccia sul mare e proprio dal mare spesso arrivano gli affari della criminalità”. Il senso del viaggio è proprio quello di parlare, raccontare, mostrare le vite dei grandi testimoni della lotta alle mafie, anche attraverso le due mostre allestite ad ogni tappa, così da gettare un seme di legalità che poi ragazzi dovranno far germogliare.
All’incontro hanno partecipato anche Carmine Torricella, della Cgil (tra gli organizzatori della Carovana) e i curatori della tappa vastese, Lino Salvatorelli, presidente dell’Arci Abruzzo e della sezione di Vasto e Francesco Del Viscio, presidente della Consulta Giovanile. Nell’occasione hanno lanciato anche il progetto Legality, che coinvolgerà proprio gli studenti del Liceo Artistico. “È un cammino biennale, una sorta di carovana vastese della legalità. Coinvolgeremo 6 quartieri della città, partendo dal chiedersi cosa può fare ognuno per la legalità”, ha spiegato Del Viscio. Il progetto sarà concretizzato nelle prossime due stagioni estive. Da Salvatorelli, in chiusura, l’invito agli studenti dell’Artistico a valutare la realizzazione di lavori per la Carovana della Legalità 2015, così da dare un segno tangibile di impegno e azione. Nel pomeriggio la tappa della Carovana è proseguita presso l’Abitudine Cafè, con la proiezione del documentario Schiavi e del cortometraggio Le facce dell’antimafia. A chiudere la serata il concerto del cantautore Daniele Di Maglie.