Un esposto alla sezione regionale della Corte dei conti affinché venga accertato se è legittimo che il Comune di San Salvo versi i contributi previdenziali al sindaco, Tiziana Magnacca, al vice sindaco, Angiolino Chiacchia, e all’assessore alle Politiche sociali, Maria Travaglini, che non svolgono a tempo pieno la funzione di pubblici amministratori, ma continuano a esercitare le loro rispettive attività lavorative.
Finisce dinanzi alla magistratura contabile la questione sollevata dal Partito democratico nel Consiglio comunale dell’8 luglio 2013. Arnaldo Mariotti e Luciano Cilli, consiglieri del Pd, attaccano: “Se il sindaco ed il vice sindaco, che notoriamente continuano ad esercitare la loro professione, volessero evitare il rischio dell’appropriazione indebita di denaro pubblico, potrebbero restituire i soldi al Comune di San Salvo prima che la Corte dei conti si pronunci”, scrivono in un comunicato i due esponenti dell’opposizione di centrosinistra.
“Gli amministratori locali lavoratori autonomi – affermano Mariotti e Cilli – per ottenere da parte dell’ente locale il pagamento degli oneri assistenziali, previdenziali ed assicurativi, devono formalizzare espressa rinuncia all’esercizio della professione o attività lavorativa. Solo in tal modo si realizza la parificazione ai lavoratori dipendenti i quali, per ottenere tale beneficio, ai sensi dell’articolo 86 del Testo unico sugli enti locali, devono collocarsi in aspettativa non retribuita.
Questo hanno messo nero su bianco le sezioni regionali di controllo della Corte dei Conti della Basilicata e della Lombardia.
Le stesse Corti hanno ribadito che l’accollo al bilancio pubblico della spesa per oneri previdenziali, assistenziali ed assicurativi impone che il lavoratore dedichi all’incarico di amministratore locale l’esclusività del suo tempo e delle sue energie lavorative con contestuale rinuncia alla retribuzione corrispettiva“.
“Queste argomentazioni – prosegue il gruppo consiliare del Pd – furono portate nel Consiglio comunale dell’8 luglio 2013, in sede di approvazione del bilancio di previsione, dal consigliere Mariotti che venne, come al solito redarguito dal sindaco Magnacca, con l’approvazione tacita dell’intera maggioranza che si accoda sempre, salvo poi lamentarsi in privato”.
Mariotti e Cilli rivolgono un appello ai “consiglieri della maggioranza che hanno agito in buona fede, anche se con eccesso di zelo, battano un colpo”.