Il 31 marzo scadeva l’ultimatum dell’associazione Vastese Home Made per rilevare il club biancorosso dall’attuale dirigenza. Dopo la presentazione alla stampa del progetto le parti avevano dato l’impressione di potersi avviare verso un accordo, anche se non c’era ancora alcuna certezza. Quando nei giorni successivi la società aveva comunicato che avrebbe fatto le sue valutazioni, i rappresentanti di Vastese Home Made, dopo che c’erano già stati degli incontri, lo hanno considerato un inspiegabile passo indietro che ha dato il via allo scontro, oltre a sollevare dubbi sulla figura di Marco Capo, presidente dello Sporting Vasto.
La conferma della conclusione delle trattative arriva da tutti i membri dell’associazione, in via ufficiale dal presidente Carlo Gaeta. La Vastese resta all’attuale dirigenza, in attesa di nuove evoluzioni societarie, dopo le dimissioni comunicate a fine dicembre da Antonio Prospero e quelle potenziali di Lugi Salvatorelli che in una conferenza stampa a metà febbraio aveva fatto intendere che avrebbe potuto lasciare se la situazione non fosse cambiata.
“E’ ormai tramontata la candidatura della Vastese Home Made per l’acquisizione della Vastese Calcio – spiega un deluso Gaeta – è tramontata non per rinuncia del componenti dell’associazione, ma per un ostracismo assoluto da parte di chi detiene attualmente la società. Un ostracismo che non si è limitato ad un no nei nostri confronti, ma che ha addirittura prevaricato negli affetti familiari di componenti principali dell’associazione. Lo ritengo un atto assurdo e fuori da ogni situazione di assoluta normalità. Era assolutamente concepibile un no, è nel loro diritto, essendo i responsabili di questa gloriosa società, ma tutto doveva fermarsi lì, invece sono andati oltre e questo non è assolutamente tollerabile”.
“Vi esorto – prosegue l’ex centrocampista – a riportare la Vastese a dei livelli più consoni alla sua storia, evitando di incorrere in questi campionati di poca gloria, in pessime figure, sia in campo che soprattutto fuori. Non mi riferisco al mister e i giocatori, che nonostante le difficoltà oggettive dovute alla cattiva gestione, hanno cercato in tutti i modi di onorare la maglia gloriosa che indossano. Ho accettato di fare parte della Vastese per amore, per quell’amore che mi avrebbe fatto accettare senza nessun problema anche il ruolo di magazziniere, perché io amo la Vastese e vorrei che tornasse a recitare un ruolo primario nei campionati che andrà ad affrontare. L’amore è ciò che noi avevamo messo in primo piano, quello che avevamo chiesto a tutta la città, l’amore per la maglia, noi lo abbiamo, voi?”.
La società Vastese Calcio 1902 interverrà sulla vicenda nei prossimi giorni.