“Il problema, a questo punto, sembrerebbe essere riferito non solo al manifesto affisso ma al rapporto di lavoro che lega il Comune di Vasto al portavoce del sindaco, da qui la necessità di una immediata verifica”. Lo chiede Massimo Desiati, capogruppo in Consiglio comunale di Progetto per Vasto, al sindaco, Luciano Lapenna. Le polemiche nascono dalla campagna di comunicazione avviata dal Comune: attraverso manifesti affissi in città, il primo cittadino rivendica di aver ottenuto 10 milioni di euro per finanziare le opere pubbbliche da realizzare in città. Sui manifesti, ha fatto notare ieri il consigliere comunale Davide D’Alessandro, c’è in alto a destra la scritta Spindoctoring, una società di comunicazione. D’Alessandro ha chiesto a Lapenna di fare chiarezza.
Desiati rincara la dose: “Circa i rapporti che legano il portavoce del sindaco, Vincenzo Christian Lalla, e la “Spindoctoring by Vincenzo Christian Lalla”, partita iva 02182250692, con sede a Milano in Via Prina n° 5, Owner mobile: 328.4895721, chiedo al Sindaco di dare incarico al responsabile della prevenzione della corruzione del Comune di Vasto, nella persona del Segretario generale, con la collaborazione dell’ufficio per i procedimenti disciplinari, di svolgere azioni di verifica, per lo specifico caso, sul livello di attuazione del codice di comportamento a cui sono tenuti anche i collaboratori o consulenti con qualsiasi tipologia di contratto o incarichi e a qualsiasi titolo.
Tanto si rende necessario dopo aver constatato che il Contratto di collaborazione coordinata e continuativa per lo svolgimento dell’incarico di Portavoce del Sindaco, sottoscritto in data 27.01.2014, dal Comune di Vasto e dall’incaricato di tale funzione, dottor Vincenzo Christian Lalla, al punto 3., testualmente recita: “L’incaricato si impegna, per tutta la durata dell’incarico, a non esercitare attività nei settori radiotelevisivo, del giornalismo, della stampa e delle relazioni pubbliche, ai sensi dell’art. 7 co. 1 della legge 150/2000”.
E’ quanto mai semplice verificare la realtà d’impresa della “Spindoctoring by Vincenzo Christian Lalla”, basta visitare il sito web www.spindoctoring.it/italiano/home.htm, nel quale è possibile leggere: “Spindoctoring è uno studio professionale di analisi e comunicazione politica (…) impegnato da diversi anni nella gestione e nella consulenza dell’attività politica”.
Così come è possibile averne riscontro dalla pagina Facebook file:///C:/Documents%20and%20Settings/CDC/Documenti/Spindoctoring.htm, in cui vengono fornite le seguenti informazioni: “Studio professionale associato di relazioni pubbliche specializzato in ricerche di mercato, ufficio stampa, formazione e campagne di comunicazione”.
Tale azione si rende indispensabile anche a seguito della diffusione di un manifesto, firmato “Sindaco di Città del Vasto”, su cui ben chiara appare, in alto a destra, così come previsto dalla legge, la scritta “Spindoctoring” riferita al suo editore e da cui è possibile presumere un’attività di comunicazione istituzionale del Comune di Vasto affidata alla “Spindoctoring”.
Sembra impossibile e c’è da sperare che il portavoce del sindaco del Comune di Vasto, il cui nome è Vincenzo Christian Lalla, sia persona diversa da quella su menzionata nella ragione sociale della citata ditta, anche se ambedue rispondono allo stesso numero di cellulare della Spindoctoring…
Ha forse il Comune stipulato il contratto di portavoce con la Spindoctoring by Vincenzo Christian Lalla o con la persona del dott. Vincenzo Christian Lalla, il quale, nel medesimo contratto, non fornisce partita Iva, ma il proprio personale codice fiscale? Quella che sigla il manifesto è altra impresa che, solo casualmente, ha nome Spindoctoring? Il portavoce del Sindaco, dottor Vincenzo Christian Lalla, dal 27.01.2014, non ha più rapporti, semmai ne avesse avuti, con la Spindoctoring by Vincenzo Christian Lalla?
Il problema, a questo punto – sostiene Desiati – sembrerebbe essere riferito non solo al manifesto affisso ma al rapporto di lavoro che lega il Comune di Vasto al portavoce del sindaco, da qui la necessità di una immediata verifica da parte del responsabile della prevenzione della corruzione del Comune”.