“Allo stato attuale della crisi non è possibile, nei fatti, escludere alcuna soluzione. Da un po’ di tempo, la Giunta e il sindaco erano esposti al fuoco incrociato della stessa maggioranza”, dice Luciano Lapenna. Ieri è stato il giorno della quiete dopo la tempesta. Nelle forze politiche del centrosinistra prevale la prudenza dopo che il sindaco di Vasto ha azzerato la sua Giunta. Dice di averlo fatto perché ritiene ingiuste le critiche piovutegli addosso negli ultimi mesi dall’interno del suo partito, il Pd.
Le considera inaccettabili “di fronte a un’amministrazione comunale che, in questi due-tre mesi, ha appaltato lavori pubblici per 14 milioni di euro su questo territorio e continuare ad avere questo fuoco tra virgolette amico, che quotidianamente interviene per mettere in discussione l’operato del sindaco soprattutto, ma anche della Giunta, non va bene”, afferma ai microfoni di Vasto news radio.
Lapenna fa esplitito riferimento al convegno Penso la città, organizzato da Vastoviva, associazione di area dem; nella sala Alberto Sordi del cinema Corso, sabato hanno riecheggiato le bordate lanciate da Angelo Bucciarelli, membro della segreteria del Pd di Vasto, che ha rivolto pesanti critiche all’amministrazione comunale: “L’immobilismo burocratico crea il disordine e l’incuria, il malessere e l’abbandono; la burocrazia è nemica del cittadino; il nostro territorio è fuori dai centri decisionali per l’incapacità di fare squadra e di rappresentare il Vastese, ormai ai margini nell’azione amministrativa della regione. Una buona pratica amministrativa, quella messa in atto dal sindaco di Forlì, da prendere ad esempio e contrapporre ad un atteggiamento lassista, che si evidenzia in tutta la sua criticità soprattutto nella percezione visiva dell’incuria e del disordine che fanno avvertire prima di altre il degrado economico e sociale di una città, di un territorio”.
“La cosa – commenta il primo cittadino – mi ha pesato molto perché è evidente che sono anche esponente di un partito importante, del Partito democratico. Vedere ad un’iniziativa il mio segretario regionale del partito”, Silvio Paolucci, “e onorevoli del mio partito”, Maria Amato, “per discutere di un’altra città rispetto a Vasto, con il sindaco di un Comune del Partito democratico è chiaro che mi fa dispiacere per non essere stato invitato. A maggior ragione, mi è dispiaciuto il fatto che poi si è dato spazio a esponenti della mia opposizione, o di una parte di quell’opposizione più feroce nei nostri confronti. La cosa, ovviamente, mi ha dato fastidio, anche per aver visto gli applausi di pezzi di questa maggioranza“.
Lapenna lascia spazio all’ennesima ricucitura dei burrascosi rapporti col suo partito e, più in generale, all’interno di una maggioranza sempre in fibrillazione: “Ho azzerato la Giunta. La Giunta azzerata significa che chiedo una riflessione a tutte le forze della maggioranza, a tutti i gruppi della maggioranza presenti in Consiglio comunale”. Mano tesa verso i partiti: “Nei prossimi giorni li ascolterò. Come ho già detto, mi auguro che ci sia un chiarimento nel riconoscere un impegno che c’è rispetto a quello che si fa per Vasto in momenti così drammatici. E vi assicuro che non è facile portare 14 milioni di opere già cantierabili”.