Circa 70 metri di grondaie di rame sparite nel corso di una notte, oltre ad un cavo industriale della lunghezza di trenta metri. È il bottino del furto messo a segno dai ladri qualche giorno fa in contrada Pallano, comune di Villalfonsina, in una casa in costruzione del professor Domenico Di Tullio. L’insegnante in pensione abita proprio di fronte all’edificio in costruzione e si è accorto subito che erano sparite tutte le grondaie, così si è recato presso la stazione dei carabinieri di Casalbordino per sporgere denuncia. Di Tullio faceva affidamento sulla telecamera di videosorveglianza posta all’inizio della strada. “Ma ad oggi, dopo una settimana, nessuno mi ha fatto sapere se la telecamera ha registrato le immagini dei ladri che transitavano lì sotto”. La strada dove si trovano l’abitazione del professor Di Tullio e qualche altra casa è senza uscita, quindi la telecamera posta al bivio dovrebbe rappresentare un sistema di monitoraggio sicuro. “Ma io, ad oggi, non so nulla. Evidentemente questa telecamera non registra sempre. Mi sentivo sicuro, visto che la strada è senza sbocco e chi vuole uscire deve passare per forza dall’incrocio, ma evidentemente non è così. Ad oggi ho avuto risposte contrastanti dalle istituzioni interessate nella vicenda. Chiedo solo che si chiarisca quanto accaduto e che si possa sapere se la telecamera ha registrato o meno quanto è successo”.
Sul funzionamento della telecamera interviene anche il consigliere comunale Giuliano Travaglini, sollecitato dallo stesso professor Di Tullio. Il consigliere, eletto cinque anni fa nella lista che sosteneva il sindaco in carica Mimmo Budano, è passato tra le fila dell’opposizione, con il gruppo “Insieme per Villalfonsina”, a seguito di dissidi interni alla maggioranza. Tra questi proprio la vicenda videosorveglianza, che nel 2011 vide 338 cittadini villesi chiedere inutilmente il referendum per esprimersi sul progetto cui erano contrari. “Ho aderito al gruppo di opposizione per battermi e sorvegliare in maniera vigile e attenta ogni situazione relativa a spese ingenti che non possono essere giustificate per le esigenze della collettività – spiega Travaglini -. Visti i risultati fino ad oggi inesistenti mi chiedono se questo impianto di videosorveglianza, per cui il Comune paga un mutuo ventennale, sia stato utile o inutile”.