L’Associazione italiana del libro, presieduta da Giancarlo Dosi, ha incluso il “Centro Europeo di Studi Rossettiani” del Comune di Vasto, diretto dal prof. Gianni Oliva, tra le migliori cinquanta iniziative in Italia di promozione del libro e della lettura.
Al Centro è stato conferito il prestigioso Premio Gutenberg 2013 per l’attività realizzata in questi anni a Vasto e nel territorio di promozione culturale e diffusione della cultura e lettura del libro.
Nella città adriatica infatti si sono avvicendati in questi anni, negli incontri ospitati nella Pinacoteca dello storico Palazzo d’Avalos (il 2014 è la sesta edizione della rassegna), i più grandi scrittori contemporanei (Valerio Magrelli, Antonia Arslan, Franco Loi, Maurizio Cucchi, Erri De Luca, Franco Arminio, Walter Siti)
Nel frattempo, giovedì 27 marzo, hanno preso il via i “Giovedì Rossettiani” nella Pinacoteca di Palazzo d’Avalos. Dinanzi a un folto pubblico il direttore del “Centro europeo di studi rossettiani”, prof. Gianni Oliva, ha introdotto il ciclo degli incontri che si svolgeranno ogni giovedì alle 18 fino al 24 aprile.
Il primo incontro è stato dedicato a Maurizio Cucchi, poeta, traduttore, prosatore, varie attività che ben si conformano con il tema di quest’anno, quel “Genio multiforme” che prende ispirazione da Dante Gabriel Rossetti.
A stimolare Cucchi era delegato Giovanni Tesio, critico de “La Stampa” e professore nell’Università del Piemonte Orientale. La discussione si è incentrata prevalentemente sull’ultimo libro di Cucchi, Malaspina (Mondadori 2013) ma naturalmente ne ha ripercorso l’intera carriera.
Lo scrittore, una delle voci più autorevoli della poesia contemporanea, ha spiegato il suo modo di guardare la realtà con concretezza, senza mai cedere alla retorica e al “poetichese”, riflettendo sugli interrogativi di sempre, scavando nel profondo dell’uomo.
“Il poeta – ha dichiarato Cucchi – è un uomo come un altro, solo che è dotato di antenne sensibili pronte a rilevare ogni evento, ogni cosa anche inutile, a dare voce ai flussi della coscienza”. Molte le domande anche dal pubblico, stimolato dalla sobrietà di Cucchi e dalla sua parola semplice e incantatrice.