Si è conclusa positivamente la vicenda di un 64enne di Torino di Sangro e due cittadini rumeni, un 29enne e una 27enne, arrestati ieri dai carabinieri di Torino di Sangro con l’accusa di furto. I carabinieri erano stati allertati dai proprietari di un terreno agricolo a Torino di Sangro, da cui i tre avevano portato via il ferro utilizzato per la realizzazione dei vigneti. Fermati dai militari erano stati quindi tratti in arresto, ma si è trattato di un fatale equivoco.
A chiarire ogni particolare è stata questa mattina il processo con rito abbreviato condizionato, che si è svolto presso il Tribunale di Vasto. L’uomo era difeso dall’avvocato Emanuela La Verghetta, mentre i due stranieri dall’avvocato Tullio Zampacorta. Il 64enne era stato incaricato dal proprietario del terreno di portare via il ferro vecchio e non più utilizzabile per la costruzione dei filari per questo aveva coinvolto nel lavoro i due rumeni. L’equivoco è sorto dal momento in cui il materiale si trovava nella zona di terreno al confine con quello dell’uomo che poi ha dato l’allarme ai militari.
Durante l’udienza è stato lo stesso pm Giancarlo Ciani a chiedere al giudica l’assoluzione con formula piena, richiesta cui si sono associati i due legali difensori. È stato dello stesso parere anche il giudice Izzi, che ha valutato l’arresto come nato da un mero equivoco e quindi ha pronunciato la formula di assoluzione per i tre imputati.