I grafici riservano a Vasto, San Salvo e ai comuni vicini le tonalità più scure, con la concentrazione maggiore rispetto a tutto il resto della provincia di Chieti. Su 5 gradi di rischio, “siamo ai livelli 4 e 5, i più elevati”, spiega Dario Verrone, medico del Ser.T di corso Mazzini. Siginifica che la diffusione delle droghe dal 2000 in poi è avvenuta a macchia d’olio. E sta crescendo.
Per le due città della costa teatina meridionale, i dati sono analoghi riguardo a cocaina ed eroina: livello 4 a Vasto, 5 a San Salvo, “che fino a qualche decennio fa era un piccolo paese e poi ha fatto registrare uno sviluppo notevole, con un’immigrazione non solo dall’entroterra, ma anche da altre aree geografiche italiane. Il risultato è stata la crescita demografica, da poche migliaia a 20mila residenti, ma anche il completo scardinamento culturale di una società contadina, che è cambiata repentinamente e, con essa, sono mutati abitudini e stili di vita”.
Un’indagine, quella condotta da Verrone, “basata sui fermi posti in essere dalla Prefettura e i dati del Ser.T. E’ evidente che, nel Vastese, il maggior consumo è localizzato nell’area costiera perché gran parte della popolazione giovanile è concentrata sulla costa: la media d’età dei residenti di San Salvo è 40 anni, quella dei vastesi è di 43, mentre in alcuni centri dell’entroterra di sale fino a 59 anni. Paesi come San Giovanni Lipioni, con 200 residenti, di qui a un decennio rischiano di scomparire”.
Ma l’età media della popolazione non rappresenta l’unico fattore. Già i dati relativi al quinquennio 2005-2010, “evidenziano come nel Vastese si concentri, rispetto al resto della provincia, il maggior numero di tossicodipendenti in rapporto alla popolazione a rischio”.
La maggiore incidenza delle dipendenze da sostanze stupefacenti riguarda il litorale (Vasto, San Salvo, Casalbordino e, in misura minore, Ortona) e l’immediato entroterra (Monteodorisio, Cupello e Lentella).
Eroina, cresce il consumo – Riguardo alla cocaina, il dossier parla chiaramente del “Vastese come zona altamente a rischio”, mentre anche “l’ambito di Ortona e Chieti sono in crescita, seppur in diversa misura”. L’uso di eroina “è crescente soprattutto sulla costa” e l’analisi “denota una crescita significativa dell’incidenza del consumo nel Vastese”.
“Fino a 15 anni fa – commenta il dottor Verrone – la cocaina era considerata la droga dei ricchi, mentre l’eroina era destinata ai poveri. Poi il mercato degli stupefacenti è cambiato: il prezzo è sceso e, così, la cocaina è diventata accessibile a tutti. Essendo un forte eccitante, che crea inappetenza e insonnia, molti tossicodipendenti, dopo averne fatto uso, assumono anche l’eroina per sedarsi”.