Dalla conferenza stampa di oggi sui Giovedì Rossettiani e la nuova replica del professor Gianni Oliva, che lunedì aveva relazionato in Consiglio comunale e risposto alle polemiche, nasce un altro botta e risposta con il consigliere comunale Davide D’Alessandro.
“Gianni Oliva non ha gradito. Pensava di trovarsi, lunedì scorso, nell’auletta universitaria, dove interroga lo studentello sbarbatello, lo boccia o lo promuove, con voto da 18 a 30 e lode. Invece, si trovava nell’Aula Vennitti del Comune di Vasto, dove a parlare ero io”, afferma D’Alessandro, “eletto dai cittadini vastesi, non nominato dalla politica, come lui, a 27 mila euro annui (soldi di tutti i cittadini vastesi) per dirigere dal 2008 un Centro Studi, mentre dal 2001 lavora gratis come consigliere d’amministrazione della Casa Editrice Carabba. Ero io a parlare e a giudicare, perché ne avevo titolo e diritto”, scrive D’Alessandro in un comunicato in cui sostiene che “il comitato di gestione non è di altissimo livello, è di normale livello, i conti li ho chiesti” e ribadisce i concetti che aveva espresso lunedì durante la seduta dell’assemblea civica, quando aveva detto che oltre la metà delle spese sostenute dal Comune per le istituzioni culturali “se ne va per pagare chi la cultura la gestisce”.
Secondo D’Alessandro, il Consiglio ha dimostrato “che il Comune, non io, ha fornito una notizia falsa su un dato contabile; che non esistono documenti ufficiali sulle partecipazioni e le collaborazioni delle Università citate, ma soltanto la collaborazione di singoli docenti. Può smentire? La mozione è stata bocciata dalla maggioranza di chi l’ha nominato. Anzi, se non ci fossero state alcune colpevoli defezioni nella minoranza, sarebbe stata persino approvata”.