I dipendenti che possiedono un’auto del gruppo PSA e Fiat Chrysler continueranno a parcheggiare negli spazi aziendali, gli altri, a partire dal 17 marzo, resteranno fuori. A rendere nota questo provvedimento adottato dalla direzione Sevel di Atessa è una nota di Davide Labbrozzi, segretario generale della Fiom Cgil di Chieti. Una decisione che rischia di creare il caos nella Val di Sangro. “In pratica – spiega Labbrozzi-, tutti i dipendenti che possiedono auto non prodotte dal gruppo, non potranno più parcheggiare in azienda. Questa decisione ci lascia di stucco in quanto, dalle dichiarazioni di Marchionne, si intuisce una vocazione globale dell’Azienda, la Fiat nel mercato globale e non più Azienda italiana che guarda al suo Paese con un occhio attento.
Chiaramente questo è un dettaglio, nell’analisi che la Fiom vuole proporre, infatti, a preoccupare è chiaramente la destinazione delle centinaia di auto che dovranno essere lasciate all’esterno dell’Azienda, dove chiaramente posti per sostare non vi sono. Bisogna pensare alla mobilità che intorno allo stabilimento di Atessa si produce durante la giornata, centinaia di auto, decine di pullman, migliaia di pedoni, lavoratori che a piedi attraversano le strade adiacenti la Sevel”.
Labbrozzi annuncia che verranno coinvolti il Prefetto, il Comune di Atessa, la Provincia, la Regione ed il Consorzio Industriale, “organi che dovranno affrontare il problema per capire come governare gli effetti devastanti che da questo provvedimento scaturiranno. Questa determinazione aziendale è inopportuna e sbagliata, è incoerente con le politiche globali professate dalla Fiat, offende le lavoratrici ed i lavoratori che avendo un auto differente da quelle consigliate si sentiranno un’anomalia e, creerà seri problemi alla viabilità del territorio. Tornerà ad essere un reale problema il governo del traffico e della sicurezza di chi ogni giorno percorre le strade del comprensorio”.