Trenta chili di calamari indiani (Loligo duvauceli) venduti per calamari nostrani (Loligo vulgaris–aliud pro alio) e 60 chili di prodotto congelato venduto per fresco. E’ quanto hanno scoperto gli uomini dell’Ufficio Circondariale marittimo di Vasto nel corso di controlli effettuati in sinergia con il personale della Asl 2 Lanciano-Vasto-Chieti. Per questo due titolari di aziende vastesi sono stati deferiti all’autorità giudiziaria.
Inoltre, “nell’ambito di un’operazione complessa disposta e coordinata dalla Direzione Marittima di Pescara (Centro Controllo Area Pesca) – spiega una nota del Circomare di Vasto- nella mattinata odierna, si è accertato che un locale stabilimento deteneva circa 60 Kg. di molluschi di vario genere (cozze, vongole veraci, fasolari e ostriche) pronti per la successiva commercializzazione, senza che lo stesso fosse riconosciuto dalle autorità sanitarie quale centro di spedizione/depurazione.
La sanzione amministrativa comminata va da un minimo di 5.000 ad un massimo di 30.000 euro oltre al sequestro del prodotto. Infatti, i molluschi, per poter essere commercializzati devono obbligatoriamente transitare da uno stabilimento riconosciuto e conforme alla vigente normativa europea, così da garantirne l’idoneità al consumo umano”.
Gli uomini al comando del tenente di vascello Giuliano D’Urso preseguiranno nei controlli che verranno effettuati su “piccola e grande distribuzione sia all’ingrosso che al dettaglio, ristorazione, mense scolastiche, punti di sbarco, ed anche in mare”. Verrà messa sotto la lente d’ingrandimento la “filiera commerciale della pesca per favorire la prevenzione di comportamenti illeciti a tutela delle risorse ittiche e dei consumatori”.