La famosa piazza centrale di Vasto – dedicata al poeta Gabriele Rossetti – è il luogo più conosciuto della città ma – allo stesso tempo – è anche quello meno noto dal punto di vista archeologico. Grazie ad un interessante approfondimento di Francesca D’Annunzio pubblicato su Vasteggiando.it, i vastesi e i turisti riscoprono la storia antica di Histonium e del suo meraviglioso Anfiteatro.
“Dell’edificio, i cui livelli di frequentazione sono attualmente sepolti ad una profondità di oltre 5 metri”, scrive la D’Annunzio, “L’anfiteatro è realizzato in opera mista e risulta databile fra la fine del I e la metà del II secolo d.C.”
Un tema che ha sempre affascinato i residenti in città e i turisti in visita che, in questo approfondimento, trovano elementi tangibili, cifre, lunghezze e particolarità che ben aiutano a ricostruire – seppur solo nella nostra immaginazione – l’antico ambiente e le atmosfere.
“L’anfiteatro presentava l’asse maggiore di 113 metri e quello minore di circa 92,80 metri”, continua la D’Annunzio, “Gli assi dell’arena misuravano invece 81,50 e 61,70 metri. Tali dimensioni fanno dell’anfiteatro di Vasto uno dei più importanti dell’intera Italia centrale. Sulla base delle misure, si stima che l’edificio potesse contenere circa 16.000 spettatori”.
Grandi folle a Vasto in quel periodo, dunque, quando la curiosità portava visitatori da lontano per assistere a combattimenti tra gladiatori e gli scontri tra gladiatori e animali, uno splendore che vedeva Histonium come punto nevralgico della vita sociale dell’epoca.
Un lavoro, quello pubblicato, meticoloso e attento, che è il primo di futuri approfondimenti che Vasteggiando dedicherà sulla storia antica di Vasto, doni di valore per la città adriatica fatti direttamente dai suoi cittadini.
“Recentemente, durante i lavori di pavimentazione del settore orientale della piazza”, conclude la D’Annunzio, “sono emerse alcune strutture tuttora non chiaramente identificate”. Molti vastesi auspicano l’allargamento degli scavi archeologici e la messa in luce dell’intero anfiteatro. Sogno? Speranza? Di certo, la speranza di un sogno.
Nella foto: Piazza Gabriele Rossetti. Appare evidente la pianta ellissoidale della piazza, che ha conservato chiara traccia del preesistente anfiteatro romano, oggi in buona parte sepolto o inglobato nelle case. Immagine tratta da L. Murolo, Vasto. Territorio e città tra antichità e medioevo, Vasto: il Torcoliere, 1995
Lo studio completo può essere consultato qui.
Redazione www.vasteggiando.it