Samantha D’Annunzio è una mamma vastese che il 16 marzo, alle 17, presso la Sala Michelangelo di Palazzo d’Avalos, presenterà “Giardino di Lillà”, la sua prima raccolta di poesie stampata dalle edizioni “Il Saggio”. La sua è una storia di coraggio nell’andare avanti con il sorriso sulle labbra nonostante le difficoltà che la vita riserva. In attesa di poter leggere le sue poesie l’abbiamo incontrata in occasione dellaa giornata dedicata a tutte le donne.
Dove nasce questa tua passione per la scrittura?
Mi è sempre piaciuto l’italiano. Ho frequentato il magistrale e già allora ho ricevuto dei premi a livello scolastico. Poi però avevo abbandonato la scrittura, fino a tre anni fa. Ho trovato sul web dei concorsi a cui poter partecipare e così ho inviato i miei testi. Il primo in assoluto a cui ho partecipato è stato a Bisignano, provincia di Cosenza, con un racconto intitolato “Fanciullo”. È stato apprezzato, con un premio in quella che per me era la prima partecipazione, e così sono andata avanti.
La scrittura è diventato anche un modo per affrontare e superare un momento difficile della tua vita.
Due anni fa ho avuto un grande problema di salute. Spesso non si riescono ad esprimere ciò che si prova parlandone e così è stato anche per me. Ma sono riuscita a mettere su un foglio le mie emozioni, le mie paure. Quella vissuta è stata una grande prova per tutta la famiglia, ma siamo andati avanti insieme, ho avuto un grande supporto dai miei familiari che mi sono stati e mi sono vicini in ogni istante. E con la scrittura ho dato sfogo a tutto ciò che vivevo. Non ancora ne usciamo del tutto, diciamo che la metà del percorso è stata fatta, anche grazie a loro che mi hanno stimolato a trovare sempre spunti per scrivere.
Affrontare i problemi di salute e la vita quotidiana diventa difficile. Dove hai trovato la forza?
In famiglia ho avuto già un’altra esperienza brutta. Partendo da quello e dal fatto di avere tre bambini piccoli, cerchi sempre di dare uno stimolo a loro. La mamma in casa deve essere sempre super-attiva, non deve buttarsi giù. Abbiamo cercato di rimboccarci le maniche, insieme a mio marito, ed andare avanti.
La tua raccolta, Fiori di Lillà, di cui ci spiegherai il significato il prossimo 16 marzo, racconta un po’ tutto questo. Dallo scrivere poesie e racconti cosa ti ha fatto scattare la molla per pubblicare un libro?
Tutto quello che ho scritto è vissuto, sono cose reali, niente di inventato. Semplicemente ho messo le cose che provavo su un foglio bianco. La spinta per la pubblicazione è arrivata da una poetessa avellinese, Lucia Gaeta, che mi dice sempre che questa sarà solo la prima di una serie di raccolte. Per ora è nato questo giardino dei lillà, poi vedremo.
Immagino non sia stato semplice trovare oltre alla forza di affrontare la malattia anche l’esprimere tutte queste emozioni ed essere sempre positiva e con il sorriso.
C’è anche l’influenza dei luoghi, tra Vasto e Roma, che ho girato in questi due anni. Quando vedi situazioni che sono anche peggiori di quella che stai vivendo, ti dici “perchè devo buttarmi giù?”. Perciò ho cercato di affrontarla guardandola in positivo. Ho seguito tutto l’iter che c’era da fare per arrivare, grazie a Dio, dove sono adesso. Mi devo anche ringraziare da sola, perchè ho seguito un percorso particolare e sono sempre stata così nella mia vita. In passato ho avuto anche altri problemi di salute ma non mi sono mai buttata giù.
Potrebbe sembrare un luogo comune ma le donne sono sempre più forti nell’affrontare situazioni e problemi di salute.
È vero, la donna, soprattutto quando ha una famiglia, non ha tempo di mettersi a letto. Deve essere sempre in moto.Così è stato anche per me.
Il 16 marzo sarà per te un appuntamento importante. Presenterai le tue poesie alla tua città. Sei emozionata?
Per me è una cosa tutta nuova e devo ringraziare Francesco Menna per avermi dato la spinta ad organizzare la presentazione. Prima che un consigliere comunale lui è un grande amico. Sarà un momento in cui condividerò le mie poesie in primis con le persone che mi sono state vicine in questo percorso. Sarà bello avere accanto la mia famiglia, tra l’altro mio fratello è anche insegnante di fisarmonica, come dice lui “l’arte è nell’animo della famiglia”. Spero possa essere un bel momento, da vivere con semplicità.