“Questo è il punto peggiore”. Domenico Di Ilio mostra il pilastro dell’edificio. “Più passa il tempo e più aumenta il rischio che crolli”.
Ormai da due anni non dormono sonni tranquilli le 16 famiglie della palazzina pericolante di Punta Penna. E’ lo stabile con gli ingressi numero 14 e 15 di via Pennaluce.
Tornano a lanciare l’allarme perché “qui la situazione si è aggravata. E mostrano le crepe che si sono aggravate, da dicembre, quando il prefetto, Fulvio Rocco de Marinis, sollecitò interventi urgenti. Da quel momento, tranne un sopralluogo di tecnici Ater e pubblici amministratori, “non è successo nulla. I lavori non sono iniziati. Sappiamo che è stata aperta anche un’inchiesta dalla magistratura di Vasto. Nel frattempo, però, qui i muri si sfaldano in tutti gli alloggi in corrispondenza del pilastro malmesso, le infiltrazioni aumentano in una zona fortemente esposta al vento e alla pioggia. Abbiamo paura che accada qualcosa di irreparabile”.
Tra i residenti l’apprensione cresce. Dopo la raccolta di firme e i ripetuti appelli, lanciati pubblicamente a ottobre, novembre e dicembre, ora chiedono che chi di dovere mantenga le promesse e garantisce a tutti il diritto all’incolumità.