“Dov’è il conflitto d’interesse?”. Lo chiede Bianca Campli, docente di storia dell’arte e moglie del sindaco di Vasto, Luciano Lapenna, in una lettera indirizzata al consigliere comunale Davide D’Alessandro.
“Ripetutamente, negli ultimi mesi, lei ha sottratto del tempo prezioso ai suoi numerosi impegni per occuparsi della mia modesta persona e utilizzato la sua forbita prosa per formulare, nei miei confronti, una ipotetica accusa di ‘conflitto di interessi’. Ora ha compiuto un salto di qualità (sic!), passando a esercitarsi anche ‘in voce’, lanciandomi, sempre con la consueta cortesia, la stessa accusa in pubblico (usando la divertente formula di ‘conflitto d’interesse permanente’), nelle splendide sale di Palazzo D’Avalos, che hanno conosciuto uomini di ben altra caratura.
Per sua informazione io ho, ahime’!, scritto un solo libro, I Luoghi dell’anima, sull’opera di Vincenzo Canci, su incarico del Dott: Gianfranco Smargiassi, nipote del pittore vastese. Per il mio lavoro di storica dell’arte – i rapporti con l’editore, la stampa etc… sono sempre stati competenza esclusiva del Dott: Smargiassi – non ho ricevuto alcun compenso pecuniario.
DOV’E’ IL CONFLITTO DI INTERESSE?
E qui finisce (di nuovo ahimè!) la mia attività di scrittrice. Come vede, non ho la sua prolifica ricchezza intellettuale e me ne dolgo.
Ancora più difficile mi riesce di trovare un conflitto nelle altre attivita’ culturali che svolgo:
– Come Presidente del club Unesco di Vasto, e’ scontato, non percepisco alcun compenso e il Club paga regolarmente le sale in cui svolge le attività, come tutte le altre associazioni;
– Come docente di Storia dell’Arte con l’Unitre di Vasto, collaborazione che si svolge con soddisfazione mia e dei corsisti da 16 anni, percepisco solo (ma per me è moltissimo) la gratitudine dei partecipanti, essendo la mia prestazione non compensata in denaro.
DOV’E’ IL CONFLITTO DI INTERESSE?
Se poi il suddetto conflitto (ma non oso pensare che lei possa avere questa primitività intellettuale) nascesse dal mio stato civile di moglie di un galantuomo, che per mia e sua fortuna è il Sindaco di Vasto, che dire? DOVREI PER QUESTO CHIUDERMI IN CASA E COPRIRMI CON UN BURQA? Credo che tutte le cittadine e gran parte dei cittadini di Vasto non pensino sia allettante occuparsi SOLO di casa e cucina.
Lo chieda ai 600 corsisti dell’Unitre, la gran parte donne: impiegano il loro tempo libero in attività che fanno lievitare cervello e anima e che li aiutano a svolgere con più ricchezza anche gli altri lavori che la quotidianità comporta.
La saluto, convinta ‘che una risata vi seppellirà’”.