Volano gli stracci nel Partito democratico di Vasto, dove scontri e tensioni sono ormai all’ordine del giorno con l’avvicinarsi della campagna elettorale e, soprattutto, dopo le nomine della nuova segreteria, ufficializzate la scorsa settimana dal segretario, Antonio Del Casale.
I litigi diventano cosa pubblica, visto che viaggiano anche sui social network. E’ di due giorni fa il botta e risposta polemico tra Angelo Pollutri e Domenico Molino. Quest’ultimo scrive su Facebook: “Incarico a Renzi, l’Italia cambia verso”. Un post che scatena una serie una serie di commenti, tra cui quello velenoso del sindaco di Cupello e dirigente del Pd vastese. Dopo aver letto le repliche di Molino, Pollutri attacca: “Domenico, quanto sei ecumenico, penso che il 26 maggio abbandonerai la tonaca da don Domenico e tirerai fuori il Domenico Molino vero, combattivo, realista. Sempre che, all’ultima curva, qualcuno prima del 25 aprile non ti faccia uno scherzo da prete”.
La risposta è pesante: “Angelo, io sarò candidato alle regionali nella lista del Pd”. Poi rincara la dose: “La tua classe politica ha distrutto questo territorio in 10 anni e cerca di parlare ancora. La segreteria di Vasto, della quale tu fai parte, oggi ha un obbligo: risolvere insieme al tuo più grande nemico”, riferendosi a Luciano Lapenna, “i problemi dei vastesi” e fa un lungo elenco di criticità. Conclude con una frecciata: “Vedi, io davanti a me ho due possibilità: continuare a servire questa città, o tornare a servire solo i miei clienti”, alludendo alla propria attività di balneatore. “Voi avete un’altra responsabilità: spiegare i vostri fallimenti”.
Segreteria bollente – Ma il vero terreno di scontro è la nuova segreteria del Pd. Le dimissioni di Pollutri fanno rumore, anche perché sono ufficializzate in una lettera aperta a Del Casale. Una missiva contenente accuse al sindaco di Vasto, Luciano Lapenna, definito “il gran manovratore” della politica locale.
Ma il nuovo esecutivo, in cui a stragrande maggioranza Del Casale ha inserito persone di sua fiducia, non piace neanche a Lapenna. Nell’organo esecutivo del Pd, il segretario ha inserito due soli componenti lapenniani: Annamaria Di Paolo e Marisa Ulisse. Fonti interne al municipio riferiscono di un sindaco indignato e convinto che le scelte di Del Casale siano finalizzate solo a mettergli lo sgambetto e ad accerchiare l’amministrazione comunale.
Non solo. I renziani scalpitano. Nonostante anche a Vasto Renzi abbia vinto le primarie con una percentuale di circa il 65%, nella segreteria i renziani hanno un solo rappresentante su 11: Annamargareth Ciccotosto. Molino lo interpreta come un atto di sfiducia nei suoi confronti e come un ostacolo alla sua candidatura alle regionali. Perciò spara a zero: “Si sta trescando a livello personale. Qui ci sono responsabilità politiche del segretario: non si pensa al futuro della città e del Vastese, ma solo alle carriere personali”.
Il caso Della Gatta – Scoppia il caso Della Gatta. Nella coalizione di centrosinistra tutti gli chiedono perché non partecipi più alle riunioni di maggioranza. Inoltre, il vice segretario non ha messo bocca nella composizione del nuovo esecutivo, né ha preso parte alla conferenza stampa di presentazione. Rapporti freddi tra lui e Del Casale. Ma Della Gatta, per ora, non vuole parlarne: “Dico solo – dichiara a zonalocale.it – che guardo con crescente disagio alle ultime vicende del Pd cittadino”. Poi conclude con una frase che sembra un affondo diretto principalmente a Del Casale: “Manifesterò il mio pensiero all’interno del partito, perché un dibattito fatto di spot roboanti e attacchi personali è quanto di più inutile e lontano da me possa esserci”.
Divisi in 4 – Il partito è diviso in quattro: il gruppo di Del Casale, Pollutri, Bucciarelli contrapposto a Lapenna e ai suoi fedelissimi. Poi Molino e i renziani, infine Della Gatta battitore libero che potrebbe catalizzare il malcontento crescente tra gli iscritti al Pd vastese.