A.D.B. e G.B., i due tifosi arrestati martedì mattina con l’accusa di concorso in furto aggravato e danneggiamento del pullman dell’Avezzano sono stati condannati a quattro mesi con sospensione della pena, immediata remissione in libertà, senza menzione nel casellario giudiziario, 150 euro di multa a testa e il divieto a partecipare a manifestazioni sportive per cinque anni. La pena è stata patteggiata.
Martedì pomeriggio G.B. difeso dall’avvocato Massimilano Baccalà, aveva ottenuto gli arresti domiciliari. A difendere A.D.B. sono gli avvocati Angela Pennetta e Roberto Cinquina.
Il gup Caterina Salusti e il pm Giancarlo Ciani hanno tenuto conto del fatto che i due giovani fossero incensurati. L’unico rappresentante dell’Avezzano presente oggi in aula è stato il presidente della società marsicana Gianni Paris.
“Paris ha dimostrato di essere persona seria e vicina ai ragazzi, oltre che molto sensibile – dichiara Massimiliano Baccalà, difensore di uno dei due imputati – ha deciso di non costituirsi parte civile e di non andare avanti, nonostante avesse subito un danno, il suo è stato un atteggiamento positivo. Il mio assistito è pentito del gesto e provato, anche per l’eccessiva risonanza data alla vicenda, visto che è incensurato, inoltre gli peserà parecchio non poter seguire la squadra alla quale è molto legato. I ragazzi hanno sbagliato ed è giusto che paghino, ma tutto questo clamore è stato eccessivo rispetto a quelli che erano i fatti, si è cercata troppa pubblicità. Per un incensurato e per quanto accaduto è stato un trattamento esagerato, anche dal punto di vista mediatico. Le conseguenze possono ledere notevolmente la sua immagine, bisogna riflettere anche su questo”.