Il nostro paese spende per la salute dei cittadini meno di Spagna, Francia, Germania e altre Nazioni. Abbiamo moltissime famiglie che rischiano di impoverirsi per le spese sanitarie sostenute o da sostenere. Solo pochi giorni fa la cronaca ci ha raccontato di una ragazza morta perché non aveva i soldi per curare un ascesso dentario. Da cinque anni la nostra regione effettua continue revisioni della spesa sanitaria e importanti e autorevoli studi e dati evidenziano che negli anni i tagli hanno fatto scendere la spesa sanitaria nel nostro paese più del previsto, inoltre il Censis ci dice che ben 9 milioni di italiani non hanno grosse difficoltà ad accedere ai servizi sanitari per motivi economici.
Quindi, presidente Chiodi, non c’è più spazio per altri tagli alla salute nel nostro territorio del vastese. Siamo arrivati al bivio: o si considera la sanità della nostra regione inefficiente, quindi si deve intervenire nel tagliate le storture del sistema, (che non consistono nelle 640 euro che si risparmiano tagliando le guardie mediche) oppure si considera il sistema sanitario un volano di crescita che possa attrarre i pazienti delle regioni vicine come Molise e Marche, dotandolo quindi delle risorse e tecnologie necessarie per competere. Non è più tempo di soluzioni a “metà strada”.
La sanità del vastese ha già dato e altri tagli non sono più sostenibili. I cittadini dell’alto vastese hanno il servizio pediatrico presente un ora a settimana, il medico di famiglia in alcuni comuni è presente a giorni alterni, la postazione H12 è senza medico a bordo la viabilità è in una grave situazione, l’ospedale di Gissi è stato chiuso. Non è giusto lasciare che siano i cittadini di questo lembo di terra Abruzzese a vivere sulla loro pelle i tagli del piano di rientro. In questi anni di commissariamento della sanità non sono migliorati i tempi delle liste di attesa per eseguire esami, visite specialistiche, ecografie, risonanze magnetiche, tac o altri esami.
I cittadini dei piccoli comuni oltre a dover pagare il ticket, devono anche affrontare le spese legate alla distanza Km per raggiungere l’ospedale di Chieti, unico della provincia dove è possibile effettuare determinate visite specialistiche. La verità, Presidente Chiodi, è che con le 664 euro risparmiate si abbelliscono solo i numeri di bilancio, i veri tagli alla spesa sanitaria sono le cifre a tanti zeri che aggrediscono le sacche di inefficienza. I tagli e il contenimento delle spese non devono mai comprimere gli investimenti, il rinnovo e lo sviluppo tecnologico e infrastrutturale.
Pensare di risanare i bilanci della sanità con tagli e contenimento degli investimenti rappresenterà nei prossimi anni “un’ipoteca sul futuro e un implicito debito sommerso che emergerà in maniera progressiva nel momento in cui risulterà sempre più visibile la situazione in cui si trova oggi il nostro sistema sanitario.”
Daniele Leone