E’ il secondo filone, più ampio, di un’inchiesta nata nel 2011: quell’operazione Tramonto che coinvolse 89 persone e per la quale è in corso l’ultimo processo di primo grado presso il Tribunale di Vasto.
L’operazione Adriatico
Gli arrestati
Ha origine da lì l’operazione Adriatico, scattata nelle prime ore di ieri in Abruzzo, Molise, Puglia e Campania: 84 indagati, 29 arrestati e 2 persone soggette a obbligo di dimora per un giro di droga che veniva smerciata sulla costa abruzzese, da Francavilla al Mare a Vasto e San Salvo. Ma, per la prima volta da queste parti, gli inquirenti ipotizzano un’associazione a delinquere di stampo mafioso, che ha operato con l’utilizzo della violenza.
Nasce dalle dichiarazioni rese ai magistrati dal pentito Lorenzo Cozzolino l’operazione Adriatico. Entro cinque giorni gli interrogatori delle 31 persone nei confronti delle quali sono stati emessi provvedimenti restrittivi.
“In questi anni, quando noi denunciavamo, nessuno ci ascoltava”, afferma Riccardo Alinovi, portavoce locale dell’associazione Codici, che chiede di “dotare tempestivamente le zone calde di Vasto di polizia h24 e utilizzare anche il Corpo dei vigili urbani per la prevenzione e la sicurezza”.
Codici chiede al sindaco di Vasto, Luciano Lapenna, di istituire il turno notturno della polizia municipale e di “mettere mano in maniera seria alla politica della sicurezza cittadina, se non vogliamo che la nostra città raggiunga un punto di non ritorno. Nei prossimi giorni – conclude Alinovi – chiamerò telefonicamente il segretario nazionale di Codici, Ivano Giacomelli, chiedendogli di voler conferire con il ministro dell’Interno per parlare dell’emergenza sicurezza che sta vivendo Vasto ormai da troppo tempo”.