Antonio Cialdini, classe 1993, lancianese cresciuto nella Virtus Lanciano, è il portiere della Vastese da febbraio del 2013. Esattamente un anno fa arrivava per sostituire Massimo Marconato, non proprio l’ultimo arrivato, vincendo il campionato di Promozione. Nel 2011 è stato vice campione d’Italia nel campionato Berretti, poi esperienze a Teramo, Miglianico e Brindisi, oltre a due brevi avventure nelle giovanili di Siena e Lecce.
Sarà lui, sempre più ambientato in squadra e ormai tra i veterani del gruppo, a difendere i pali nella partita di domenica contro il San Salvo. Alla Vastese servono punti per proseguire la rincorsa ai play-off, la vittoria manca da tre giornate.
Come arrivate a questa sfida?
Siamo carichi, dopo il brutto pareggio interno contro il Francavilla vogliamo rifarci. Ci siamo fatti recuperare per l’ennesima volta, cercheremo di fare risultato a San Salvo e riprenderci questi punti persi partendo già da domenica, anche se siamo consapevoli che non sarà semplice perché è un campo molto difficile.
Da cosa dipende questa incurabile “pareggite” che avete soprattutto nel finale?
Abbiamo delle carenze psicologiche, non solo in campo, a dieci minuti dalla fine ci spegniamo spesso, proprio come se spegnessimo il cervello. Davanti abbiamo gente che fortunatamente la mette dentro, come Soria e Torres, ma non possiamo affidarci sempre a loro, dobbiamo essere più attenti, concentrati e determinati.
Cosa c’è da temere del San Salvo?
Sappiamo che per la loro tifoseria questa è una partita molto sentita, quindi psicologicamente saranno molto motivati, inoltre hanno degli ottimi elementi in avanti come Marinelli e Antenucci, oltre a Mainardi in porta dove si sono rinforzati.
A proposito di Mainardi, cosa pensi del tuo rivale?
L’ho visto giocare poco, non lo conosco di persona, ma so che ha giocato nella Pro Vasto e che tra i pali è fortissimo. Sentendo Musto che abitava con lui so che è molto bravo.
A questo punto della stagione che obiettivi avete?
Speriamo di fare i play-off, ora è quello il nostro obiettivo, è dura perché con i molti punti buttai via è tutto più complicato, ma ci proveremo fino alla fine.
Ad inizio stagione ti saresti aspettato di stare in questa posizione di classifica?
Per quelle che erano le premesse no, si era partiti con l’intenzione di puntare al vertice, di arrivare il più possibile in alto. Purtroppo abbiamo subito troppe rimonte che ci hanno limitato molto, sempre per causa nostra perché onestamente, San Nicolò a parte, non ho visto squadre superiori a noi, ce la siamo sempre giocata con tutte, regalando punti a squadre che ci erano inferiori. Ora cercheremo di rifarci immediatamente.
Come ti trovi dopo un anno nella Vastese?
Da quando gioco a calcio non ho mai resistito più di un anno fuori casa, quindi è facile intuire che mi trovo bene, sono sereno, anche se è dura, ma ci sta e non voglio andarmene da qui.
Quindi rimarrai il prossimo anno anche se non si dovesse salire di categoria?
A gennaio è arrivata di nuovo una proposta in C dal Lamezia, se non ho lasciato Vasto quest’anno non vedo perché lo dovrei fare il prossimo.
Grazie anche all’ottimo rapporto con i compagni.
Ho legato tantissimo con loro e non li voglio lasciare. Anche con Mimmo, è fantastico per me è come un fratello, anzi no, come un padre visto che ha 70 anni, è una persona che non ci fa mancare mai nulla.
Con chi hai legato dopo la partenza dei tuoi amici Di Santo e Pantalone?
La loro mancanza si sente tanto, ormai avevamo formato il trio, ora sono legato a tutti. Oltre ai miei amici di macchina Catenaro e Cardone, in particolare a Soria, lui è il capitano, uomo di esperienza e grande giocatore, ed è quello che crede più in me, mi rimprovera spesso, soprattutto per i miei “colpi di testa”, ma so che lo fa per il mio bene. Quando ho un problema o voglio un consiglio vado sempre da lui.
Tra i più giovani chi ti ha colpito maggiormente?
Oltre D’Adamo, che ormai è titolare, mi piace molto Balzano, anche se pure lui caratterialmente mi rispecchia, ha delle ottime prospettive, ma se vuole andare avanti nel mio piccolo gli consiglio per il suo bene di lavorare il più possibile e impegnarsi.
Con il mister come va?
Alla grande, sia con Lemme che con Benedetti, mi trovo molto bene, mi fanno stare sempre sereno e tranquillo, aspetto fondamentale per andare avanti.
In campo sei il più vicino alla curva, i tifosi non sono soddisfatti di questa stagione.
Purtroppo questo campionato non sta andando come ci sia aspettava, giustamente questa è una piazza esigente che merita di più, non è facile trovare in Eccellenza una tifoseria come questa. Speriamo di accontentarli il più possibile, se lo meritano, puntare ad un campionato di vertice all’inizio e poi ritrovarsi dove siamo adesso non è piacevole per nessuno, soprattutto per loro, ma nonostante questo la domenica ci sono sempre sia in casa che in trasferta, gliene siamo grati.
Nel pubblico c’è anche l’immancabile Antonio Cialdini senior, per gli amici Tonino, sempre al tuo fianco.
Mio padre non mi abbandona mai, da quando ho cominciato a giocare non si è mai perso una partita, sia dentro che fuori casa, anche quando giocavo a Brindisi, pure in quelle dieci partite che ero in panchina, non mi ha mai abbandonato. Se c’è lui sono più tranquillo e sereno.