“L’interrogatorio è durato una trentina di minuti”, si limita a dire l’avvocato Arnaldo Tascione che, insieme al suo collega Giovanni Cerella, difende Nicola Argirò. Il consigliere regionale sansalvese, uno dei 25 indagati nell’ambito dell’inchiesta della magistratura su Rimborsopoli, è stato interrogato ieri sera in Procura a Pescara.
I pubblici ministeri Di Florio e Bellelli, titolari dell’indagine sui presunti rimborsi indebiti percepiti da politici per viaggi istituzionali, hanno iniziato ad ascoltare le persone raggiunte nei giorni scorsi da avvisi di garanzia in cui si ipotizzano, a vario titolo, i reati di peculato, truffa e falso ideologico per cifre che, complessivamente, superano gli 80mila euro.
Dopo il presidente della Regione, Gianni Chiodi, i pm hanno interrogato il vice presidente Alfredo Castiglione, gli assessori Paolo Gatti e Mauro Febbo, l’ex assessore Luigi De Fanis e il consigliere regionale Argirò.
Le dichiarazioni – “Ho chiarito tutto”, ha dichierato Argirò all’uscita dal palazzo di giustizia. “Ho trovato un clima di disponibilità e molta serenità. Sono soddisfatto”.