E’ una sorta di lettera di commiato. Un toccante bilancio della vita di Nicola Carlesi: un messaggio letto per 11 minuti al termine delle esequie funebri da Francesco, il primogenito dello storico esponente della destra vastese. Con quel testo pieno di passione e nostalgia, i familiari hanno voluto immaginare come l’ex parlamentare avrebbe salutato per l’ultima volta i vastesi e ai tanti presenti che hanno affollato la cattedrale di San Giuseppe. C’erano vastesi tornati da lontano e persone venute da fuori regione. C’erano anche due suoi colleghi parlamentari, Maurizio Gasparri e Ignazio La Russa.
Esequie in cui a non sono mancati i riferimenti alla carriera politica del primario dell’ospedale San Pio da Pietrelcina di Vasto.
Come Carlesi aveva chiesto nelle sue ultime volontà lasciate per iscritto ai congiunti, la sua militanza nella destra è stata un elemento evidente nei manifesti affissi all’ingresso della camera ardente allestita in municipio, nell’aula del Consiglio comunale di cui è stato membro per diversi anni, nei volantini poggiati su un tavolo all’esterno della chiesa, nelle canzoni filodiffuse all’uscita del feretro per l’ultimo viaggio, iniziato col saluto romano di una ventina di militanti.
“Nicola – ha detto il parroco, don Gianfranco Travaglini – vive nelle idee, nelle parole e nel ricordo. In questa chiesa Nicola nei mesi scorsi aveva gioito per il battesimo dei suoi nipoti”. Poi cita una frase di Sant’Agostino: “Signore, non ti chiedo perché me l’hai tolto. Ti ringrazio perché ce l’hai donato”.