“Non arriverà nessun commissario al Consorzio di Bonifica Sud e la furbata approvata ieri in Consiglio regionale non cambierà assolutamente il lavoro messo in campo dalla Regione Abruzzo sia per il futuro dell’ente sia per gli agricoltori poiché la mozione ha solo valore di indirizzo politico”.
Mauro Febbo, assessore regionale all’Agricoltura, risponde a muso duro al capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Camillo D’Alessandro. Continua il tira e molla sul consorzio che ha competenza su due terzi del territorio provinciale. L’ente è oberato da debiti per oltre 20 milioni di euro. Al termine della seduta consiliare di ieri, D’Alessandro aveva annunciato l’imminente commissariamento. Ma ora arriva lo stop dell’assessore.
“Il commissariamento – replica Febbo – può essere ratificato solo con un atto di Giunta a firma del Presidente e avallato dal sottoscritto in qualità di assessore di competenza. Il consigliere regionale Franco Caramanico ha presentato, insieme alle minoranze, un emendamento al momento dell’assenza di quasi della metà dei consiglieri regionali compreso il sottoscritto impegnato in un funerale”.
“Ribadisco e sottolineo che questo governo regionale segue costantemente sia le progettualità importanti per il futuro del Consorzio vastese e degli stessi agricoltori nonché tutte le azioni e gli interventi significativi al fine di risolvere la situazione finanziaria dell’ente. Credo che D’Alessandro non sia stato informato dai suoi colleghi di partito neanche dell’ultimo incontro tenutosi in Provincia di Chieti dove tutti i membri della commissione hanno potuto verificare l’attuale situazione dell’Ente, il piano industriale e l’operato della sua dirigenza. Credo, invece, che il protocollo firmato solo qualche giorno fa con gli altri Enti del Vastese e l’accordo con la tesoreria della Carichieti siano risultati e risposte concrete sia per i dipendenti sia per il mondo agricolo. A buon conto il Capogruppo regionale può informarsi dal suo collega omonimo provinciale.
Inoltre, dispiace constatare che questa tendenza a creare allarmismi e la continua rincorsa nel ricercare lo scontro politico a tutti i costi provoca nei confronti del Consorzio solo confusione e malessere soprattutto tra coloro che hanno rapporti di lavoro ed economici con l’Ente.
L’attuale deputazione e il presidente Fabrizio Marchetti – conclude Febbo – possono continuare a lavorare per il bene del consorzio e mettere in atto le azioni avviate proprio da questo Governo regionale come la diga di Chiauci ferma da decenni. Casomai invito di nuovo il Pd a presentare in Consiglio regionale un emendamento per rivolgersi alla Corte dei Conti e fare luce su quanto accaduto nel corso della passata gestione”.