“Ecco le foto della mia gamba quasi in cancrena”. E.P. ha 20 anni ed è di Vasto. A settembre si è rotta tibia e perone in un incidente stradale e, da quel momento, non è più guarita, nonostante l’operazione subita quattro mesi fa all’ospedale San Pio da Pietrelcina.
“Aveva – dice la madre, Lina – una parte della gamba, sotto al ginocchio, che non guariva. Pian piano è diventata una sorta di ulcera. Le faceva male. La scorsa settimana siamo tornate in ospedale. Al pronto soccorso, ci hanno detto che eravamo andate nel posto sbagliato e che dovevamo recarci al Distretto sanitario di base. Al Dsb di via Michetti, una volta viste le condizioni della ragazza, ci hanno mandato di nuovo in ospedale. Mia figlia è stata ricoverata in chirurgia, dove le è stata diagnosticata un’infezione e ripulita la ferita“.
E.P. ha deciso di contattare zonalocale.it e di inviarci “la foto della mia gamba quasi in cancrena con la quale il pronto soccorso mi ha rimandato sgarbatamente a casa” e l’immagine che ritrae “la mia gamba qualche giorno dopo, grazie al chirurgo che me l’ha un po’ ripulita, spiegandomi che va assolutamente rioperata perché c’è stato un errore nella precedente operazione. Sono arrivata al chirurgo solo tramite un’infermiera che lavora in ospedale. Non è forse, o dovrebbe essere, gratuita la sanità in Italia? Non è forse prendersi cura delle persone in difficoltà il lavoro di un medico? Purtroppo, almeno nel mio caso, non è andata così e a me non sembra assolutamente giusto”.
“Ora ci siamo rivolte – prosegue la madre della ragazza – all’ospedale di Atessa: mia figlia dovrà affrontare una cura di antibiotici a Chieti e poi un’altra operazione per l’applicazione di una nuova placca. Ricorrerò alle vie legali“.
“Chiederemo i danni alla Asl”, annuncia Stefano Moretti, perito infortunistico cui la ragazza si è rivolta.
La risposta della Asl (clicca qui)