Esattamente 50 anni fa, il 26 gennaio 1964, una domenica, proprio come oggi, 8 giovanotti entravano nell’istituto salesiano di Vasto per sostenere un esame. Ad attenderli la commissione presieduta da Armando Bonifazi, dell’associazione nazionale arbitri, il presidente della sezione arbitrale di Chieti, Francesco Santarelli, e il presidente del comitato Regionale abruzzese della federazione calcio, Tullio Bucchiarone. Era quello il primo esame che si teneva a Vasto per i giovani aspiranti arbitri di calcio, dopo il corso tenuto nella sede del CSI, a palazzo Ciccarone. Tutti promossi e pronti per gettarsi a capofitto nella nuova avventura.
Erano Vincenzo Petrelli, Mario Santarelli, Gaetano Ronzitti, Antonio Zinni, Evandro Sigismondi, Giuseppe Ritucci, Gaetano Martone e Gianni Castaldi. E proprio questi ultimi due girarono in lungo e largo l’Italia, fino ad approdare ai massimi livelli dell’arbitraggio e, quando un paio di anni più tardi arrivò anche Giuseppe Castaldi, formarono la “mitica terna”. Con loro inizia la storia delle “giacchette nere” vastesi. “E proprio in quella domenica iniziò la mia lunga storia d’amore, con 50 anni a servizio dello sport”, racconta Gianni Castaldi, alla vigilia della ricorrenza. “Il corso lo iniziammo in più di 30, poi arrivammo a fare l’esame in 8. Nei primi 10 anni eravamo affiliati alla sezione di Chieti, dove ci recavamo ogni 15 giorni. Poi, nel 1973, ci diedero il permesso di fondare la sezione di Vasto”.
Ma, dall’esame alla prima gara disputata, per Castaldi passò un anno. “Le partite non erano così tante come oggi. E così feci il mio esordio in Lega Dilettanti il 17 gennaio 1965. Andai a Ortona, ad arbitrare un Ortona-Bisenti di 2ª divisione, finì 4-0 per i padroni di casa. Lo stesso giorno venne anche Vincenzo Petrelli, che aveva la prima partita su un altro campo di Ortona”. E così inizia la lunga carriera arbitrale di Castaldi, che in un quaderno ha annotato ogni data, ogni partita, dei suoi anni col fischietto. “Sono stato in interregionale fino al 1967, con 149 gare. Poi, dal 70/71 al 73/74 in serie D, con 95 presenze. Dal 74/75 fino a quando ho smesso, nel 1981, sono stato nella CAN di A,B e C, con 146 partite. In totale ho diretto 390 gare”. Parallelamente alla sua è andata avanti anche la carriera di Gaetano Martone come assistente, a cui si affiancò, come detto anche Giuseppe Castaldi, che poi arrivò in A come assistente nella terna di Casarin. Insieme il trio Castaldi-Martone-Castaldi ha diretto 115 partite.
Martone, poi al termine dell’attività arbitrale è passato in Figc, dove ancora oggi è molto attivo come Delegato distrettuale di Vasto. Per Castaldi, invece, dopo qualche anno come osservatore degli arbitri, la chiamata da Lo Bello come capo delegazione della nazionale di pallamano, dal 1984 al 1991. “Un’altra esperienza molto bella – racconta Castaldi – con tante nazioni visitate e l’esperienza dei Giochi del Mediterraneo in Grecia”. E poi anche l’esperienza amministrativa a Vasto, in cui fu assessore allo sport. Alle pareti del suo ufficio oggi ci sono tante foto, targhe, riconoscimenti, che attestano il suo impegno nel mondo dello sport. Tra queste anche una di una “dedica” da parte dei tifosi dell’Arezzo lasciata sui muri dello stadio dopo la sconfitta casalinga per 1-0 con lo Spezia. “Castaldi. Gli ultras si vendicheranno”. Gianni Castaldi la guarda e sorride, perchè nell’attività dell’arbitro ci sta anche questo. Resta come uno dei tanti ricordi di questi 50 anni, vissuto insieme a tanti amici, con un pensiero per chi di quel primo gruppo di arbitri vastesi non c’è più, Vincenzo Petrelli e l’indimenticato Mario Santarelli. Per Castaldi e Martone, per gli arbitri, e per tutto lo sport vastese, quella di oggi è certamente una giornata da “celebrare”.