Partono dalla ricerca di testimoni che abbiano visto i colpevoli le indagini dei carabinieri sull’esplosione avvenuta nella notte tra mercoledì e giovedì a Vasto. In via Ciccarone una bomba carta ha mandato in frantumi la vetrina dell’agenzia di pompe funebri La Concordia.
Dopo aver sentito il proprietario, i militari cercano indizi e testimonianze. Ignoto il movente del grave gesto. Gli investigatori non escludono nessuna pista: atto intimidatorio, ritorsione, atto vandalico.
Intanto, l’associazione Codici-centro per i diritti del cittadino ipotizza che si tratti di “una guerra degli estinti, come accaduto in altre città. A Vasto e San Salvo – afferma Riccardo Alinovi, portavoce locale del sodalizio – il giro d’affari attorno ai funerali è di un milione di euro l’anno. Ciò che è accaduto è un altro fatto gravissimo, un modus operandi che ci ricorda la criminalità di altre realtà geografiche. A Vasto, dopo 8 anni, siamo ancora in attesa della videosorveglianza. Ci auguriamo che, dopo la pubblicazione del bando, si arrivi finalmente all’installazione delle telecamere”.