Non sarà stata una convention in gran segreto, ma in forma privata sì. Massoni provenienti da Abruzzo, Molise e da svariate altre località italiane riuniti sabato pomeriggio al Teatro Rossetti di Vasto, per celebrare i 100 anni dell’associazione culturale Gabriele Rossetti, nome che, forse per una coincidenza o forse no, è identico quello della loggia massonica Gabriele Rossetti con sede a Vasto indicata dallo stesso sito internet del Grande Oriente d’Italia, la più grande comunione massonica nazionale: www.grandeoriente.it.
Zonalocale, non senza difficoltà e sottostando al divieto di scattare foto, è riuscita a entrare e ad assistere all’appuntamento conclusivo di una giornata che ha portato gli ospiti nei luoghi di Gabriele Rossetti, di cui è storicamente nota l’appartenenza alla massoneria. E forse sarà proprio per questo che il cancelletto installato nel 2012 dinanzi al monumento della piazza centrale di Vasto ricorda tanto squadra e compasso sovrapposti, gli elementi più noti della vasta simbologia massonica.
Squadra e compasso che gli invitati hanno trovato ad accoglierli, proiettati sul fondale del palco del teatro nell’immagine introduttiva di una serie di diapositive commentate nel corso del dibattito da Bernardino Fioravanti, il gran bibliotecario del Grande Oriente d’Italia.
Ha dato, invece, forfait l’avvocato Gustavo Raffi, il gran maestro del Grande Oriente d’Italia: il capo della massoneria italiana ha inviato un messaggio di saluto rivolto ai presenti scusandosi per l’assenza, dovuta a un concomitante impegno a Napoli.
Parole come massoneria ed esoterismo hanno riecheggiato più volte nel corso dell’appuntamento (un convegno cui ha fatto seguito un concerto di musica classica) che, nonostante l’alone di riservatezza da cui è stato circondato e la diffidenza nel fare la selezione all’ingresso del teatro, ha già innescato il tam-tam del pettegolezzo.
La vicenda, come del resto ogni evento legato alla massoneria, fa discutere. E diventa di dominio pubblico perché in una città piccola, anche se gli inviti vengono recapitati a un numero limitato di persone, le voci girano e c’è sempre qualche curioso che vuole vedere coi propri occhi, anche solo per ipotizzare chi possano essere i massoni locali. “Se si voleva ricordare la figura di Rossetti, ancorché per la sua appartenenza alla massoneria c’era bisogno di tanta segretezza?” chiede chi è stato escluso perché non faceva parte della ristretta cerchia degli invitati: donne in abiti eleganti, uomini rigorosamente in cravatta scura come da tradizione di quella che loro stessi, nel corso del convegno, hanno definito “la nostra istituzione”. Abruzzesi (anche diversi vastesi) e molisani, ma anche persone che hanno viaggiato per diverse centinaia di chilometri, pur di non perdersi l’appuntamento.
Una storia fatta non solo di esoterismo elitario, ma anche di pagine controverse, quella della massoneria italiana, dai tempi della Loggia P2 di Licio Gelli.
Saranno loro, i muratori con squadra e compasso da sempre inseriti nei gangli della politica e dell’economia, a organizzarsi nel tentativo di prendere in mano Vasto, dove economia e politica sono in crisi profonda? Del resto, nel dicembre 2011, uno dei più noti finanzieri italiani, Cesare Geronzi, dichiarava che la massoneria “conta, forse conta molto, ed è spesso segnalata come protagonista di snodi più importanti di settori politici e finanziari”.
Il 4 giugno 2011, sul sito internet www.granloggia.it fu riportato un comunicato relativo all’inaugurazione del tempio massonico di Vasto (ne pubblichiamo la foto). Oggi quella pagina internet da noi fotografata non è più visibile. Un altro mistero, piccolo in questo caso, legato alla massoneria.