Ore 13.30 – L’11 febbraio. E’ la data in cui il giudice deciderà se Marco Del Vecchio è colpevole o innocente. Il rinvio è stato deciso dallo stesso gip del Tribunale di Vasto, Anna Rosa Capuozzo, al termine della seduta di stamani, iniziata con l’udienza preliminare, in cui l’avvocato difensore, Raffaele Giacomucci, ha chiesto il giudizio abbreviato, rinunciando al dibattimento, richiesta subordinata alla concessione di una nuova perizia psichiatrica.
Ascoltati i periti, l’11 febbraio 2014, dopo la discussione, il giudice emanerà la sentenza.
L’attesa – L’esito della perizia psichiatrica su Marco Del Vecchio è al centro dell’udienza di stamani dinanzi al gip del Tribunale di Vasto. Nei giorni scorsi, il consulente tecnico d’ufficio ha consegnato al giudice una lunga relazione in cui si evince che l’indagato è capace d’intendere e di volere.
L’udienza è fissata alle 11:30.
La notizia del 13 gennaio: l’indagato è capace – Marco Del Vecchio è capace d’intendere e di volere e, dunque, può essere processato. E’ il responso della seconda perizia psichiatrica sul 38enne indiziato dell’omicidio dei suoi genitori, Emidio Del Vecchio e Adele Tumini, uccisi con 111 coltellate il 17 novembre 2012 nella casa di via Anghella che condividevano col loro figlio.
La rinnovazione di perizia era stata disposta dal giudice per le indagini preliminari, Anna Rosa Capuozzo, al fine di fugare ogni dubbio e accertare l’attitudine dell’indagato a comprendere il significato e la portata delle proprie azioni, ma anche la possibilità di tenere sotto controllo i propri impulsi ad agire.
Al termine dell’accertamento psichiatrico, il consulente tecnico d’ufficio, Felice Carabellese dell’Università di Bari, ha stilato una relazione di 70 pagine che sabato ha notificato al magistrato, alla difesa e alla parte lesa.
Secondo il perito nominato dal giudice, Marco Del Vecchio è affetto da disturbi della personalità, che però non hanno influito sulla sua capacità, sia attuale che al momento dell’omicidio di via Anghella.
Di conseguenza, può essere sottoposto a un eventuale processo nei suoi confronti. E’ in carcere dal 18 novembre 2012. Al termine delle visite mediche, l’uomo è stato trasferito nuovamente a Torino, nella casa circondariale Cutugno, un penitenziario dotato di una sezione all’interno dell’ospedale Le Molinette, dove gli vengono somministrate le cure necessarie a curare i disturbi da cui è affetto.