Nella politica vastese si fa strada l’idea che il nuovo ospedale di Vasto non si farà mai. I terreni di contrada Pozzitello, al confine con San Salvo, furono acquistati dal Comune nel 1999, quando sindaco era Giuseppe Tagliente, e ceduti nel novembre 2007 all’allora Asl di Lanciano-Vasto tramite una convenzione firmata dall’attuale primo cittadino, Luciano Lapenna, e il manager dell’azienda sanitaria, Michele Caporossi, da due giorni direttore generale della Asl di Latina, la più grande del Lazio.
“Per anni mi sono battuto per il nuovo ospedale, oggi devo dire che è una scelta superata”, ha dichiarato ieri il consigliere regionale di centrodestra Giuseppe Tagliente intervenendo all’assemblea degli avvocati vastesi, riuniti per protestare contro la chiusura, prevista nel 2015, del Tribunale di via Bachelet.
Secondo Tagliente, serve “un ospedale unico per Vasto e Lanciano per contrastare l’oneroso accorpamento di Chieti e Pescara”.
L’idea che una nuova struttura sanitaria tra Vasto e San Salvo sia irrealizzabile comincia a diventare trasversale. L’11 gennaio scorso, intervenendo alla presentazione della campagna per la realizzaizone della sala emodinamica del Vastese, il consigliere provinciale Giuseppe Forte (Pd) dichiarava: “Lasciamo perdere il nuovo ospedale, sappiamo dove sono andati a finire i soldi. Cerchiamo, invece, di rendere efficiente il San Pio da Pietrelcina“.