E’ tornato in libertà Ermanno Falone, il vastese su cui gravava un obbligo di dimora nell’ambito dell’operazione Il Vate sulle presunte tangenti percepite dall’ormai ex assessore regionale alla Cultura, Luigi De Fanis.
“Stamani, su parere favorevole del pm Bellelli, il gip di Pescara, Maria Carla Sacco, ha disposto la remissione in libertà del mio assistito, che si dichiara innocente e totalmente estraneo ai fatti che gli vengono contestati”, annuncia l’avvocato difensore, Angela Pennetta.
Falone rimane indagato insieme ad altre tre persone: l’ex assessore De Fanis, la sua segretaria, Lucia Zingariello, e Rosa Giammarco, responsabile dell’Agenzia per la promozione culturale di Sulmona. Le indagini sono coordinate dai pubblici ministeri Federico de Siervo e Giuseppe Bellelli. I provvedimenti restrittivi erano scattati lo scorso 12 novembre, al termine delle indagini partite dalla denuncia presentata al Corpo forestale dello Stato da Andrea Mascitti, imprenditore che organizza eventi culturali, riguardo a una presunta tangente chiestagli da De Fanis, nell’ambito della partecipazione della Regione Abruzzo al Salone del libro di Torino in occasione del 150° anniversario della nascita di Gabriele D’Annunzio. Nei giorni scorsi, il sito internet del quotidiano La Repubblica ha pubblicato il file audio da cui emergerebbe la sua richiesta di denaro rivolta a Mascitti. L’ex titolare della delega alla Cultura del governo regionale di centrodestra si professa innocente.
Falone, 41enne, dipendente della Asl, si è candidato nel 2011 alla carica di consigliere comunale con la lista di centrodestra Vasto giovani. E’ il legale rappresentante dell’associazione Abruzzo Antico e, in questa veste sarebbe, secondo il giudice per le indagini preliminari, “prestanome del De Fanis”. “Il mio assitito – afferma l’avvocato Pennetta – è stato interrogato solo una volta e si è subito dichiarato estraneo ai fatti. Le accuse sono tutte da dimostrare”.