“A Vasto bar e ristorazione hanno fatto segnare un calo. E’ il segno che la gente esce meno per spendere meno”. I dati di Confesercenti registrano dati negativi in tutto l’Abruzzo, “ma le città costiere della provincia di Chieti tengono reggono di più l’impatto con la crisi”. Insomma, in un quadro in cui le medie regionali dicono che la vendita dei beni essenziali scende vertiginosamente (pane -25%, olio d’oliva -9,8%), Vasto segue il trend generale, ma riesce ancora, tra mille difficoltà, a confermare quasi tutte le sue oltre 4mila attività: “Chiusure ce ne sono state, il calo è soprattutto nelle imprese commerciali. Ma il numero è diminuito di poco, anche perché il terzo trimestre ha fatto registrare un aumento delle attività”, riassume Simone Lembo, direttore di Confesercenti Vasto, che non nega le grandi difficoltà affrontate giornalmente dagli operatori dei comparti commerciale e turistico, ma lascia aperti alcuni spiragli: “L’invito è a specializzarsi: ad esempio, in città manca l’hi-tech. E sarebbe opportuno puntare su un mix merceologico, in particolare nel campo dei pubblici esercizi, in cui l’invito è a non aprire locali uguali”.
I dati forniti dall’associazione si riferiscono ai primi 11 mesi del 2013 e, quindi, non tengono conto del periodo natalizio di cui, insieme a quello dei saldi, verrà tracciato un bilancio nelle prossime settimane.
Turismo: spese ai minimi storici – Cattive notizie per il turismo: “I dati nazionali contenuti in un sondaggio della Swg – ricorda Lembo – fotografano una situazione in cui l’87% degli italiani ha ridotto le spese per le vacanze e per l’acquisto di alimentari, mentre quelle per il carburante sono scese di oltre il 5%. Il 24% delle famiglie, inoltre, ha fatto spending review su tutto, soprattutto sull’abbigliamento”.
Per Vasto, l’estate 2013 non sarà certo da ricordare e la prossima, anche con l’introduzione della tassa di soggiorno, non si prevede migliore. Confesercenti invita Comune e imprenditori a “cambiare la conformazione di Vasto Marina. Non bisogna più lavorare solo ed esclusivamente sul turismo balneare, ma destagionalizzare e qualificare, senza pensare che il meglio debba essere solo a Vasto alta. L‘obiettivo deve essere alzare il livello qualitativo dell’offerta turistico-commerciale di Vasto Marina. In questa sfida, anche la pubblica amministrazione deve fare la sua parte insieme ai privati. Spesso sentiamo paragoni con le città vicine, Lanciano, Termoli. Ma Vasto ha ancora delle carte da giocarsi. E deve puntare sul Parco nazionale della Costa teatina”.
Centro storico – Nella città antica saltano agli occhi diverse vetrine rimaste vuote. Vetri coperti dalla carta di giornale dopo la chiusura delle attività. “La parte storica – afferma Lembo – soffre la crisi, ma il centro di Vasto non è più vuoto di altre zone. Negli ultimi anni, anche altre aree urbane sono divenute appetibili dal punto di vista commerciale, ma bisogna vedere anche il rovescio della medaglia: queste zone sono vuote d’estate. Nel centro storico la qualità è alta, va migliorata la fruibilità e servono più controlli sulla viabilità, fermo restando che la chiusura al traffico di alcune aree è una sfida di vivibilità. Dal punto di vista commerciale, va di sicuro migliorato il mix merceologico: mancano gli alimentari. Va fatta una politica di ripopolamento, visto che ormai nella Vasto antica ci sono meno di 3mila residenti“.