“Che cosa dobbiamo fare e dire di più perché il nostro caro sindaco comprenda che, mentre tassa i cittadini per garantire i servizi (quali?), non può prevedere l’assunzione di 53 dipendenti in 3 anni? Continuo a sperare che l’antico vezzo, praticato da destra, da sinistra e dal centro, di preparare le future campagne elettorali con le infornate di assunzioni, non appartenga all’attuale amministrazione”. Così Davide D’Alessandro, consigliere comunale indipendente, commenta la notizia di zonalocale.it sul Programma triennale del fabbisogno di personale del Comune di Vasto.
“Il personale dell’ente comunale – sostiene il consigliere d’opposizione – va ulteriormente ridotto. I cittadini, sempre più tassati, che non hanno la garanzia del 27 del mese, ma se la debbono costruire giorno dopo giorno, con negozi e attività professionali in chiusura, non possono accettare l’ennesimo ampliamento di una macchina già elefantiaca e che risulta alquanto inefficiente, come dimostrano i tanti casi quotidiani di cronaca cittadina.
Lapenna deve riconfigurare l’assetto, deve far lavorare di più e meglio, deve fare attenzione alle premialità. Non è il momento di pagare 100mila euro l’anno per un dirigente. Non è il momento di fare nuove assunzioni. Lapenna predica bene, piange miseria e razzola male. Il segretario del Pd, il suo partito, gli ha già fatto capire che non si può continuare così. Mi auguro che il Pd, prima di approvare il nuovo bilancio di previsione, costringa il sindaco a rivederlo profondamente. Vasto sta morendo e lui assume altra gente in Comune? Vasto sta morendo e lui mette la tassa di soggiorno? Vasto sta morendo e lui tassa mettendo ai massimi tutti i coefficienti?”.