E’ tornato a Torino in attesa del responso della seconda perizia psichiatrica. Marco Del Vecchio è detenuto nel capoluogo piemontese, da dove tornerà a Vasto il 17 gennaio prossimo, data in cui è fissata una nuova udienza dinanzi al giudice per le indagini preliminari, Anna Rosa Capuozzo.
Giungono ad una fase cruciale le indagini sul duplice omicidio avvenuto il 17 novembre 2012 in via Anghella, dove i coniugi Emidio Del Vecchio e Adele Tumini sono stati uccisi con 11 coltellate. Unico indiziato è il figlio Marco, 38 anni, arrestato dai carabinieri nella mattinata del 18 novembre, a distanza di una manciata di ore dal delitto. I militari lo rintracciarono sulla loggia Amblingh, la balconata panoramica di Vasto, gli sequestrarono il coltello che aveva con sé e lo condussero prima nella caserma di piazza Dalla Chiesa e poi, dopo l’interrogatorio, nel carcere di Torre Sinello, da cui nei mesi scorsi è stato trasferito a Torino per consentirgli di beneficiare di determinate cure mediche.
La difesa, rappresentata dall’avvocato Raffaele Giacomucci, punta sulla seminfermità mentale che, se venisse riconosciuta all’indagato, gli consentirebbe, in caso di condanna, di ottenere uno sconto di pena. Di diverso avviso l’accusa, sostenuta dal pm Enrica Medori, e la parte lesa (gli altri due figli dei coniugi uccisi), rappresentata dall’avvocato Gianni Menna.
Decisivi saranno i risultati della perizia psichiatrica che il gip ha affidato al docente dell’Università di Bari Felice Carabellese. L’esperto consegnerà sua relazione al magistrato prima dell’udienza del 17.